sole e luna

Post N° 38


Non sarò lo svettante iris,sovrano che si sente bellonel suo manto variegatocui sempre si aggiungono colori:né mi accoglierà dei gigli la famigliao quella delle bulbose che in serborecano la fioritura dell'anno a venire,previdenti formiche del regno vegetale;non sarò pianta fronzutache raffrescava un tempo i viaggiatoriné fior di maggio, pio devotodi una Vergine sacra, né ancoranodoso e tenace glicineche spezza i cancelli e le muraglie atterraper portare ovunque il suo profumo.Sarò un malvone, figlio del destino:non si sa come cresca tra i pietramisconnessi, tra i rifiuti, offrendosul lungo stelo viariopinta spigasenza profumo, impareggiabilea vedersi, di una casa a lato.GATTOOcchi d'ambra lucidi, guizzantibaffi scherzosi e attenti,orecchie scattanti anche nel sonno,morbido piumino grigiocon le zampe appena appenascreziate, lontana eredità di un'avo.T'invidio la soffice pelliccia,buona d'inverno e d'estatee tento di darti regoleche spezzi con tranquillo menimpipo.Sei sfuggente e perciò t'inseguo,dai poco e perciò ti chiedo,sei egoista e perciò ti amo,mio dolce gatto. CIECHI SORDOMUTIInnamorato sono di te, mia donna:non percepisco i tuoi sguardinon sento le tue parole, né tu le mie.Il muovere delle tue labbra,gemito senza suono,è vibrazione possenteche mi scuote, prelibato segnoda cogliere nel cuore.Percorro le molteplici curvegli infiniti piccoli adorati rilievidel tuo corpo, odoro l’aromadel tuo grembo ed il profumodella tua pelle, mi immergotutto nel tuo essere,compreso ma non confinato.I nostri corpi sono baci, mutua conoscenza, respirarecongiunto.