Fou de Fois

GEMELLI


 Fabio e Luca erano gemelli. Monozigoti. Praticamente indistinguibili per chiunque, a parte la mamma, che non sbagliava mai. E inseparabili. Le maestre, già alla materna e poi alle elementari avevano insistito a lungo per dividerli. Per la loro autonomia. Perché di due gemelli ce n’è sempre uno dominante, e uno che per forza di cose subisce la sorte opposta, cioè viene messo sotto. Ma la mamma aveva paura che soffrissero troppo, a essere separati. Così,  avevano passato insieme anche i tre anni delle medie. Per le superiori, nessuna incertezza: l’istituto tecnico era stata una scelta obbligata per entrambi. Dopo il diploma, li aspettava un posto nella piccola azienda del papà, alle porte di Bologna. Le professoresse però furono perentorie: bisognava separarli, a tutti i costi. Era uno dei criteri che seguivano nella formazione delle prime classi. La mamma aveva dovuto accettare, a malincuore. Quella mattina di dicembre arrivò a scuola con il cuore che le scoppiava. Si fece largo a fatica fra le grida degli altri genitori e la concitazione dei pompieri. Attraverso il  fumo nero che usciva dallo squarcio nel tetto, uno dei suoi figli le corse incontro, senza fiato. Lo strinse forte. Gli chiese dove fosse suo fratello. Ma per la prima volta non  riuscì a capire quale dei suoi due figli aveva davanti. E quale invece aveva perduto.