Fou de Fois

Gianni Marchetti Una donna cosi Torino Poesia 2008


Una donna così A quella donna ho concesso il donoDi amarla gratuitamenteEsserne cococodipendenteSpendere in saldi i soldiDel conto correntePerdendo allegramenteIl conto delle assenze A quella donna non ho chiesto ragioneGiustificazioneUna domanda una carta assorbenteLei è stata  supplenteDi lato di sopra e di sottoAl niente Per una donna così fai tuttoAnche le rimeAnche le canzonette  Quella donna l’ho serigrafataDattilografata con dita di ferroE cartocarbonata mille volteIn copie sempre più nitideIn mani sempre più sporcheIn carte appallottolateIn dozzine di matite temperateIn lentissime ore di straordinario Quella donna lì io l’ho lavata anche sottoStirata in ogni sua piegaLaccata in ogni  sua messa in piegaStesa ad asciugare nudaIn un posto riparato da invidieE pieno di sole saggiamente filtratoE spalmata da maschio prudente Le ho comprato in fiera uno stendibiancheriaMai usatoChe abbiamo poi  ripiegato e mai spiegatoL’ho colorata in arancione quando virava al marrone L’ho mostrata a personeChe hanno lasciato cadere la cosaChe non mi hanno dato ragioneInarcando le sopracciglia eRimettendosi a posto il pacco L’ho restituita al mittenteL’ho prestata a gente che non  volevaPiù ridarmela indietroHo riscosso il mio credito con calci e pugni potentiL’ho presa in ostaggio nella mia mancanza di coraggioL’ho riscattata svendendo in nero uno dei due coglioni a un ricco stranieroL’ho prostituita alla mia  voglia di strafareLe ho fatto del male alla vigilia di Natale  Ho cercato di infilarla nelle pagine di unaRubrica senza numeri telefoniciL’ho chiamata al numero nuovo delle sue celluleE in quel periodo c’era la segreteria telefonicaL’ho abbronzata allo scotto della rinuncia L’ho rottaL’ho ricucitaL’ho sbiaditaL’ho abbozzataL’ho rifinitaLe ho fatto far finta di tuttoAbbiamo giocato a imporciProtesi inutiliMa spassose Mi ha fatto prestare dei soldiPer farmi rifare i dentiLe ho rifatto il mondo con lei dentro che dormivaLe ho fatto credere che soffriva perché era sensibileL’ho fatta sentire passivaMa niente servivaNon l’ho mai pagataNon l’ho piegataNon l’ho spiegata a se stessaNon l’ho ripiegataNon me ne farò una ragione A quella donna  ho voluto dare un postoUn corsoLe ho voluto dare  un vanoIn cui inginocchiarsi a pregareO a succhiareLe ho dato una speranza di cuiNon ha mai avuto bisognoUna cittadinanza nel mio desertoLe ho dato una stanza tutta per séA quella donna ho tirato fuori il latteHo soffiato il nasoHo pulito il culoHo riempito il vuoto Ho detto di sì al Grande Viaggio di notte per MareHo fatto carte falsePortando il suo odor come un blasoneHo rifiutato di fare la distinta coppiettaHo fatto finta di essere il suo protettoreMentre lo ero davveroCi siamo sputtanati puttanizzati  abbiamo fatto amiciziaCon l’ex troia del porno shopChe suona la sveglia ai vecchietti addormentati nella cabina delpeep-show Quella donna mi ha chiesto tutto e io gliene ho dato il doppioQuella donna mi ha chiesto di esserciE io ci sono stato settanta volte setteMi ha chiesto di farlaE io ci ho provato continuamenteFinché non mi è venuta beneAnzi benoneMi ha chiesto di amarla e io ci sono cascatoMi ha chiesto coraggio e io mi sono rialzato Mi chiesto di piangere con lei Di perdere tuttoDi andare a  braccetto al nostro funeraleDi nasconderci dietro a un cipressoE fare sesso oraleEd è statoNon male… Quella donna mi chiesto di annusarlaMi ha chiesto di bucarlaDi legarlaAd un palo d’acciaio sotto il temporaleDi portarla dove poteva perdersiO farsi violentare da un malintenzionato Mi ha chiesto di fare il bucatoDi spremere agrumiDi scioglierla e di coagularlaDi raddoppiarle la fleboDi attaccarci le malattieE ci siamo sputati in bocca Di morire con lei  Per la prima voltaSu una cosa importanteLe ho mentitoLe ho detto AncoraDi sìDi andare avanti leiChe avevo bisogno ancoraDi un versoAncora di uno minutoIn cui avrei finitoUna donna cosìDi pensarlaDi schizzarla Di cancellarla