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Post N° 14

Post n°14 pubblicato il 26 Settembre 2008 da fragolinasweet_1985

La sfida Ancelotti-Mourinho
Milan-Inter è derby SpecialeNel posticipo il faccia a faccia tra due tecnici diversi in tutto, dallo stile alle macchine. Ma domenica cercheranno di essere tutti e due speciali. Sulla Gazzetta in edicola 6 pagine dedicate alla stracittadina. Zoom su Maicon e Pato

José Mourinho e Carlo Ancelotti.
José Mourinho e Carlo Ancelotti.
MILANO, 26 settembre 2008 - Le parole che non ci ha detto l’altro giorno, quando ha mandato incontro ai giornalisti il suo secondo Beppe Baresi, forse ce le aveva già dette altre volte. Perché per parlare, José Mourinho parla, e bene, in diverse lingue. Le usa per comunicare, spiegare, sferzare. Carlo Ancelotti si esprime in una lingua sola e di solito non litiga. Un giorno ha fatto una battuta su Mourinho, una sera ha mandato a quel paese i tifosi della Juve. Stop. Le parole sono cose e, insieme a altri dettagli, rivelano molto dei due allenatori che il derby mette di fronte.
FRASI - Mourinho è un polemista nato. Se l’è presa con Ferguson, Wenger, Benitez, Ranieri, Cruijff, tutti Special Colleague. Spesso risponde, qualche volta è lui a attaccar briga. Intanto le biografie di Mou si moltiplicano, mentre la bibliografia di Ancelotti è assai più scarna del suo palmares.
FAMIGLIA - Mourinho ha preso casa sul lago di Como, ma quando può scappa a Setubal, vicino a Lisbona, nella sua tenuta protetta da due guardie del corpo. La famiglia Ancelotti (due figli, come in quella di José) vive a Felegara, e il tecnico del Milan fa il pendolare, ignorando quasi sempre la casa di Milano. A volte preferisce fermarsi a dormire a Milanello. "Così sono più comodo".
GUARDAROBA E DINTORNI - A proposito di comodità, non si può dire che Ancelotti la perda nel vestirsi. Quando non ha la divisa del Milan, porta blouson di camoscio o panno e maglioni con lo scollo a V. Mourinho sembra nato con il cappotto addosso. I tabloid inglesi lo hanno beccato in felpa e cappellino di lana stile rapper solo una volta: stava andando in giro per Londra disperato a cercare la cagnetta Leya che lui stesso aveva fatto scappare di casa per non consegnarla alla polizia veterinaria. "Voi non potete immaginare che cosa abbiamo passato".
STATUS SYMBOL E NO - Ancelotti ha tre meticci in giardino e qualche problema con i cani l’ha avuto pure lui. Uno lo ha regalato ad amici perché mordeva persino quelli che facevano la consegna del pane: chi pensa che tale cane, tale padrone, è servito. Ancelotti porta il Rolex di acciaio con stemmino del Milan che Berlusconi ha regalato ai dipendenti. Guida un’Audi, auto aziendale. Mourinho qualche volta ha al polso un orologio da 213 mila euro e in garage tiene una Ferrari Scaglietti, anche se dice che la sua unica, vera auto è una vecchia Volvo cabriolet.
STILE - Mourinho ha scatenato il putiferio mandando in conferenza stampa il suo vice. Qualcuno ha ricordato che anche in Inghilterra amava «dare spazio ai collaboratori». Ancelotti ha bucato la conferenza stampa una volta sola dopo aver perso in amichevole a Lugano e lo stupore ha colto tutti, ma lo stupore non è putiferio. Mourinho passa la partita a prendere appunti, Ancelotti non ha mia scritto una riga: lo lascia fare a Filippo Galli e intanto stringe fra le mani un rosario-anello che gli ha dato uno dei fisioterapisti di Milanello. Mourinho a volte andava a Fatima e si indignava se dicevano che chiedeva aiuto per le partite importanti. Probabilmente un rosario in campo non gli piacerebbe.
INCROCI - Ancelotti e Mourinho si sono incontrati tre volte in amichevole, una in Supercoppa europea. Il bilancio: due successi Carlo, uno José, un pareggio. Quando contava, Ancelotti ha vinto grazie a un gol di Sheva che Mourinho a Londra teneva in panchina e lui, per ora, pure. Come direbbe Mourinho "Non raccontatemi il vostro film. Io stesso sono in un film". Magari con George Clooney.

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