Caos ed Essere

Il possesso, la lentezza, l'infinito


 “Il grado di lentezza è direttamente proporzionale all’intensità della memoria; il grado di velocità è direttamente proporzionale all’intensità dell’oblio.” Dice Kundera…
Sarà per questo motivo che paralizzo il tempo nel mio eone interiore, sventrando l’animo per gustare intensamente ogni eternità. Lo stato di sospensione nel quale naufraga il mio pensiero è la condizione imprescindibile di lentezza attraverso cui la memoria rivela tutta la sua violenza. È come la frequenza di un’onda d’urto che dirada il suo flusso per prolungare il piacere di ogni singolo movimento. È dolce sentirmi respirare in questo spasmo profondo del petto che si contrae per poi espandersi come un bacino offerto all’amplesso. Il corpo suda nel ventre dell’emozione, affondando il colpo con regolare sinfonia, ritarda l’orgasmo perché nella soddisfazione si cela la morte dell’attesa. Consumo la voglia nel brivido dell’addome che sprigiona il languore di cui mi nutro, come un suono di requiem per ogni frammento di me che scivola nell’infinito…