FRAMMENTI DI PAROLE

Post N° 5


Dai piedi si arrampica il calore del panico e mi afferra lo stomaco. Con gli occhi sbarrati cerco un via di fuga. La mia ombra dal lato opposto mi guarda beffarda e ridacchia con un suono di vetro frantumato. Nulla. Nessuna porta. Nessuno spazio aperto. Un muro intonso di pietre umide di muffa. Un quadrato di asfalto corroso dal tempo. La mia ombra sghignazzando allunga lunghe braccia con lunghe mani che hanno lunghe dita rifinite da lunghe unghie e cerca di afferrarmi per stringermi nel suo abbraccio di polvere e cenere. Odore di fango e acqua morta, foglie morte, carne marcia, putrida di melma. Mi stringo a me stessa. Mi esplode nella gola la paura e urlo. Un urlo muto. Senza suono la mia voce e la risata singhiozzante della mia ombra copre di nero il cielo.Urlo. Urlo ancora. Senza suono.