Lourdés à porter

ANDR(E)OIDI


Decapitazione autonoma batte roulette russa 34 a 11. Sulla fine di quella barba mefistotelica dovrei annodare un fiocchetto per ricordarmi di non sbandare che l'asfalto asciutto mi fa più paura delle strade di campagna sdrucite sui presagi. Occhio. Occhio di tela. L'azzurro viene sospinto a galla, quando non fuma. Almeno, così mi dice, le drogheleggere consumano le finestre delle pupille. Io nera puledra di tenebra. Tu il grigio e l'azzurro vortice. Nell'anfiteatro molto berliner senza essere assolutamente tale e neppure il quale, intanto, si consuma la scena duesettezero, slowmotion. Risuona sorto in stamberga similpelle, simil quantabellagente alla presentazione dei libri, pure un "che cazzo vuoi".Appunto lo sgarbo bianco di vena, e rimetto a posto un poco il cuore che spinge contro la milza fiaccata, che ti duole la scortesia come si stappa un vino d'annata. Occhiiio, occhio che cadi.