Racconti a pezzi

3.Slimer tarocco e gli adesivi rossi


Gianluca ora ha diciotto anni, ma si vede che per gli adesivi ognuno ha la sua età. L’ho visto ieri sera che appiccicava con grande soddisfazione delle cose al palo della luce. L’altro giorno era dietro la centralina del telefono in via Gramsci. Sabato notte al semaforo dell’autoscuola.Da piccolo, di sicuro, non l’avrei proprio capito. Disseminare i propri adesivi per tutta la città, senza tenerne nessuno per i propri pattini o per la propria bicicletta, era per me una cosa inconcepibile. Tanto più che a stare così, all’aria aperta perdono di colore e di brillantezza. Ma ora che sono cresciuto posso comprendere, grazie a Dio, posso capire! Gianluca è solo generoso e vuol fare in modo che i suoi adesivi, rosso acceso, possano allietare la vista di tutti. Vuole coprire gli strisci che rovinano la superficie dei pali della luce, dei semafori, dei cassonetti, delle fermate dell’autobus, come avevo fatto io con il mio Slimer-tarocco, sul retro del mio pattino sinistro. Avessi avuto io tutti gli adesivi di Gianluca! Avrei potuto coprire le grattate sulla macchina di mia mamma, le unghiate del cane sulla porta di casa, il buco sul sellino della bicicletta, che quando pioveva si impregnava tutta la gomma piuma e poi non potevo più sedermi per intere giornate.Avessi avuto io tutti gli adesivi di Gianluca! Sarei potuto andare da Marco a negoziare scambi di etichette “doppie”. Ma gli adesivi di Gianluca sono tutti uguali, rossi, con delle bandiere dell’Italia e delle scritte bianche o nere. Me ne sarebbero serviti almeno cinque di diversi per un’etichetta con sfondo trasparente, tipo il mio Slimer. Però, deve essersi reso conto anche lui che sono tutti uguali...(Continua)