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Ceduo autunno di fallite memorie erranti mentre icastici conflitti condonano pene di neosorti pregiudizi-il perenne altolà del divenuto nella diaspora dei giorni.
 

gabriella

ti vidi stramazzare ubriacaeri feliceti rialzai e ti poggiai su un gradinoeri feliceti svegliasti piangendo dopo ore eri tristemi dicesti che eri una puttanaeri tristeaccesi una sigaretta e te la porsieri solami chiedesti di tua madreeri solaio ti sorrisi e ti guardai negli occhieri stancaprendesti il motorino e te ne andastieri stancacamminando vidi lampeggianti azzurrieri…
 

illusione

un nulla diviene istantenella recidiva memoriache soppesa il passato-autunnale transumanza-mentre insicuro ti osservodeliquiare assentendol'eterno volereche tu chiami passione.se davvero ci amassimo non giocheremmo all'amore.
 

la sera dell'addio

ho ricordato bicchieri colmidi sera tinnire affranti dall'addio.capelli mischiati a sorrisiparole impiccate su forche giocolieri di strada arrabbiatiauto scure rapide e aliene.nella stanza un cieco abbandonosorprende eclissate le mentiladdove il piacere è rifugioda colpe tramandate e aguzzine. ancora spio dai vetri la stradain attesa che sorga la lunaper mostrarti l'indecenza del tempo,la vergogna dell'estinto silenzio.tu…
 

di notte una donna

una donna minuta e scaltraincontra la notte insonnevegliata attesa innocente.endogeno amore incompiutosorveglia la tua disciplinamuto rancore di corpi affamati.licoressica frughi le labbraplagiata dai sensi inebriatiladdove finisce l'orgoglio. 
 

versi in prosa

educato al bene e al male scorgi nell'apparenza un riflesso dell'essenza lasciandoti persuadere che sia quel che noti una mia verità. eppure mi conosci da quando adolescenti giocavamo con la palla. ma niente ti è rimasto delle ore a discettare se non un pregiudizio che maschera il mio orgoglio. meschina questa vita che ci ha…
 

la nebbia di un giorno

nebbia incolume e placidanascondi sorrisi distrattimentre nuovi oblii stanchilimano certezze sobrie e fallaci.cosa resta del giorno vissutoquando manca  il cordoglio del tempoe raro diviene il carezzare dei gesti.tu parli al domanie lasci che l'oggi divenga prigione.più non t' ascolto.
 

una notte

esteso monco silenzioparola defraudata e mutaallegoria di un vento notturno.canta la civetta l'orasonno invaghito del sognorintocco di campana vegliardo.respira il tuo corpoaffranto figlio del doverementre scopro lusinghe immorali.
 

nel mio giardino

parlo alla lunaammicco alle stelleascolto stormire alberi.seduto osservo nubidistratto dal silenzio del cieloirridente sovrano che deturpa il mio volto.l'aurora coi lievi passiposa sulle mie guance nuovi colorie il tempo invano insegue il mio nome obliato.
 

sera

l'insegna racconta,mentre opache lucidanzano sui volti.  questa sera trascorsaa inseguir ombre.
 

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