FRANCESCO ZIZZI

L'assemblea degli azionisti si divide su Bonomi


La trasformazione della Banca Popolare di Milano in società per azioni (Spa) si prepara a un primo test assembleare. Convocati gli azionisti per approvare il bilancio 2012 e decidere l’ammissione del voto a distanza. Il tema che scuote le perplessità degli azionisti riguarda il  progetto di Andrea Bonomi, presidente del consiglio di gestione di Bpm e azionista dell’istituto attraverso la sua Investindustrial con una quota pari all’8,6%, per la trasformazione della banca in Società per azioni.I sindacati bocciano l’iniziativa, aprono al rinnovo della governance ma preservando la natura popolare dell’istituto. il piano prevede la nascita di una Fondazione ad hoc a cui venga destinato annualmente il 5% dell’utile netto e che dovrebbe eleggere, tre consiglieri di sorveglianza su 15, indipendentemente dal numero di voti ottenuti in assemblea. Tuttavia, entrambe queste prerogative sono destinate a decadere nel caso di un’opa o scambio che provocasse un cambio di proprietà della banca. In questo caso, però, il nuovo azionista di maggioranza dovrebbe anche pagare un indennizzo (la cosiddetta poison pill), calcolato con una formula basata sui corsi di Borsa del titolo Bpm, alla Fondazione.Un altro elemento che differenzierebbe la Bpm spa sarebbe il limite al possesso azionario fissato al 10% del capitale, che obbligherebbe futuri pretendenti al controllo della banca a lanciare un’offerta pubblica d’acquisto (Opa) su tutte le azioni in circolazione, eliminando la costruzione di una partecipazione “di blocco” appena al di sotto del 30%, limite superato il quale il lancio dell’offerta è obbligatorio per legge.