FRANCESCO ZIZZI
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Post n°4 pubblicato il 27 Maggio 2010 da francescozizzi
La Presidente di Confindustria, Emma Marceglia ha tenuto la sua relazione al Parco della Musica di Roma, la si può trovare su internet, la si può leggere, stampare, scaricare, fate voi. Ha dichiarato che da piena fiducia alla manovra, che il Governo non può fermarsi esclusivamente al risanamento, ma che deve rilanciare il Paese, senza conflitti e senza primeggiare. Vuole un Assise delle imprese e del lavoro, dichiarando che vuole sostenere il Ministro dell'Economia e che questa manovra in realtà è appoggiata dalla Confindustria. Chiede però, la Sig.ra Marcegaglia, sottolineando che mancano interventi per realizzare la spesa pubblica, di formare un asse con l'UE per riprendere stabilità e affiorare un nuovo budget. Chiede al leader della Cgil, Guglielmo Epifani di trovare un punto d'intesa, senza trincerarsi dietro la fermezza e di venire incontro alle richieste dei cittadini. Giusto per precisare, a marzo 2009 si è perso 26 punti di produzione industriale rispetto ai massimi prima della crisi. E' passato un anno e il livello d'abisso era sotto oltre 20. "Per l'Italia il bilancio della crisi è stato pesantissimo. - ricorda Marcegaglia - Rispetto ai picchi del primo trimestre 2008, abbiamo perso quasi sette punti di Pil e oltre 700mila posti di lavoro. Il ricorso alla Cassa integrazione guadagni è aumentato di sei volte. La produzione industriale è crollata del 25%, tornando ai livelli di fine 1985: 100 trimestri bruciati". Ma la ripresa è già iniziata: "E' in corso un rimbalzo che potrebbe anche risultare superiore alle attese. La produzione industriale sta aumentando del 7% annuo e accelera il passo. "Su questo recupero gravano le incognite della crisi europea in atto". Soprattutto, il problema per l'Italia non è solo quello di uscire dalla crisi, ma anche quello di uscire dalla spirale di bassa crescita che l'affligge da molto più tempo: "Tra il 1997 e il 2007 il PIL è aumentato dell'1,4% l'anno contro il 2,5% del resto dell'Eurozona, il 3% degli Stati Uniti. Il reddito per abitante è arretrato di sette punti rispetto alla media dell'area euro. Uno scenario davvero poco incoraggiante". |
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