mum@work

pregiudizio


Domenica sul lungomare c'era una partita di qualcosa di simile all'hockey tra ragazzi disabili. Alcuni di loro non riuscivano neppure a tenere in mano la mazza e spingevano la palla tramite un supporto attaccato alle carrozzine, guidate tramite un joystick. Mi sono scoperta ad osservarli, a cercare di capire come potessere aver voglia di giocare nelle loro condizioni. Poi mio figlio mi ha riscosso gridando : "GOL!" La squadra dei "lupi" aveva segato e lui era lì a fare il tifo, senza pensare a chi stava giocando, ma semplicemente coinvolto dal fatto che ci  una partita in corso. Mi sono sentita piccola. Ho realizzato quanti pregiudizi appesantiscono quello che vedo, lo deformano, lo falsano. Mi sono sempre creduta una persona dalla mentalità aperta, invece eccomi qui a giudicare involontariamente queste persone, senza rendermi conto che sono lì per divertirsi e nonostante le difficoltà, ce la mettono tutta. Proprio come quando vado a giocare a pallavolo (con risultati ormai indecorosi), o mio figlio gioca a basket. Solo che a loro, oltre alla palla, serve un altro supporto: una carrozzina in assetto da gara, tecnologicamte interessante (hanno comandi molto sensibili e un'accelerazione sbalorditiva).