°.°..tra le nuvole°.

otto marzo duemiladieci. - non io. non tu.


  e scivolerò piano fuori dalla tua vita. in punta di piedi uscirò dalla stanza, senza far rumore, senza disturbare. sarà difficile rinunciare al tuo “piccolina”. rinunciare al profumo della tua pelle intrecciato ai miei vestiti, nei miei capelli, tra le labbra. lasciar andare le sensazioni belle, passare sopra a quelle meno belle. imparare a capire quando il mio corpo sente il dolore che arriva. il dolore della rottura, quello di quando qualcuno ti lascia. ho imparato ad ascoltare, ad osservare, a vedere e sentire quello che le persone non dicono. ed è una cosa che nessuno dice mai – addio – eppure la si percepisce e capisce fin sotto la pelle e dentro, nelle ossa. perchè quando a qualcuno dai tutto, anche l’anima, non ti rimane più nulla. se non un enorme vuoto.scivolerò fuori dalle lenzuola, lasciando il mio posto caldo a raffreddarsi. ti sveglierai senza ricordare bene chi ci fosse lì accanto a te, questa volta. non ti lascerò il tempo di guardarmi mentre dormo, non ti lascerò un biglietto, una traccia che ti faccia scoprire dove io sia. non ti cercherò, non saprò rispondere alle tue domande impertinenti, non saprò guardare indietro e pensare di nuovo a noi.perchè è così che faccio sempre. ti incontro. e mi leghi piano a te. e nel momento in cui accetto di essere parte di noi, qualcosa si rompe. e, come l’acqua in una vasca, piano piano ci si svuota. ma questa volta non voglio stare a guardare la vasca che si svuota lentamente. questa volta voglio essere l’acqua che se ne va. e lasciare a te il dolore, la paura, la tristezza, la nostalgia di me, il bisogno intrinseco di affetto.voglio lasciare a te il vuoto che mi lasci ogni volta.  e scivolerò piano fuori dal tuo cuore.in silenzio. senza fare rumore.