Franco Carello

Lavoro di notte: buttafuori


Qual è la figura del buttafuori nell’immaginario comune? Un tipo alto, muscoloso o comunque ben piazzato, con la faccia da mastino napoletano e spesso gli occhiali da sole, o questo forse solo nei film e nei cartoni animati. Iniziamo con il chiarire una cosa: per diventare buttafuori non basta avere una corporatura bella spessa e atteggiarsela da “big boss”! La figura professionale del buttafuori è decisamente molto più seria di quanto si possa pensare. Per diventare buttafuori professionista, in Italia, non esistono delle vere e proprie scuole o dei veri e propri corsi di formazione, infatti, per realizzare questo tipo di desiderio professionale è necessario entrare a far parte dei giri di quei locali in cui è presente la figura del buttafuori. In Italia, a differenza dell’estero, il mestiere del buttafuori è considerata solo una piccola mansione per arrotondare le proprie entrate mensili personali, mentre, per l’appunto, all’estero, ci sono delle vere e proprie scuole e dei veri e propri corsi di formazione che preparano a diventare buttafuori. Il problema di questo tipo di professione, sia in Italia che all’estero, è che molti buttafuori, lasciandosi prendere dal “potere” che gli viene conferito, si lasciano trasportare dalle situazioni e, spesso e volentieri, si rendono protagonisti di risse che loro stessi avrebbero dovuto evitare. Già, perché uno dei compiti ufficiali di chi decide di diventare buttafuori, oltre a quello di controllare che chi entra e chi esce abbia pagato l’ingresso e sia a norma con le regole della serata e della civiltà, è chiamato anche a mantenere l’ordine nel caso in cui dovessero scoppiare delle dispute che vanno a sfociare in delle vere e proprie risse, talvolta anche molto violente. Se anche tu che stai leggendo desideri diventare buttafuori ti consigliamo prima di tutto di fare qualche ricerca su Internet, ma ricordati che in Italia non esistono delle scuole che preparino a questo tipo di professione.