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Post n°35 pubblicato il 01 Ottobre 2011 da francosi.si

Potrebbe sembrare un tardivo pesce d'aprile ma, purtroppo, è una notizia vera. “Il governo del Ruanda - ha denunciato Survival International - ha approvato un programma di miglioramento delle condizioni abitative della popolazione, che con la distruzione di tutti i tetti di paglia del paese ha lasciato migliaia di Pigmei Batwa senza casa”. L’intervento governativo, che nelle intenzioni doveva trasferire i batwa all’interno di nuove e più sicure strutture abitative, si è, infatti, realizzato solo parzialmente, tanto che negli ultimi mesi, “le famiglie batwa che si sono viste distruggere le loro case sono già state centinaia, e ora si ritrovano costrette a vivere all'aperto anche durante l’imminente stagione delle piogge”.

Secondo il governatore della Provincia meridionale del Ruanda, le demolizioni sarebbero state necessarie perchè “la gente sembrava contenta di vivere nelle capanne e non mostrava nessuna intenzione di abbandonarle”. In questa sola provincia si parla di 30.000 capanne di paglia distrutte solo negli ultimi tre mesi.

In tutto il paese però le operazioni di re-insediamento abitativo, a differenza di quelle si sgombero e demolizione procedono a rilento e tra i gruppi più colpiti ci sono i Pigmei Batwa, “il popolo più emarginato della società ruandese - ha puntualizzato Francesca Casella, direttrice di Survival Italia. - sottoposto quotidianamente a discriminazioni e a forme molto radicate di razzismo”.

“Distruggere le case dei Batwa per lasciarli ad inzupparsi d’acqua sotto la pioggia suona come uno scherzo paradossale" ha commentato Stephen Corry, direttore generale di Survival International. "Ma purtroppo non lo è. Quel che il governo sta facendo per il presunto bene di questo popolo è deplorevole e arrogante. Non si migliorano le condizioni di vita delle persone demolendo le loro case contro la loro volontà e lasciandole sole, all'addiaccio e senza più nulla”.

 
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