A DIFFERENT VIEW

Post N° 653


Alla stregua della Moleskine di Hemingway, e sulle note di Lost dei Coldplay, è giunto il momento di scrivere nel blog. Di sedersi, di riflettere e di osservare. Da buon osservatore e ascoltatore attivo della mia vita, severo opinionista spesso troppo esigente e pessimista, mi fermo a guardare. La tranquillità, la calma, la razionalità e il distacco, queste sono le cose che più di ogni altro vorrei. E non c’è Balenciaga che tenga, lo shopping non placa l’inquietudine, e la fame non consola chi ha bisogno di affetto. Uno sguardo, un silenzio, una frase pronunciata nel momento giusto o sbagliato, niente come i piccoli gesti possono appagare le inquietudini e i pensieri se pur latenti che ci portiamo dietro. E altrettanti impercettibili gesti possono far riaffiorare incubi e pensieri minacciosi che si avventano pericolosi a minare una calma apparente, placata e sfogata in qualche serata molto attiva, o in una lunga corsa sul’Excite in palestra.Non cerco firme, fama, soddisfazioni effimere e labili, cerco calma e tranquillità. La serenità e la consapevolezza di una giornata trascorsa in relax senza desiderare di far altro, la lucidità di analizzare i gesti quotidiani senza far in modo di divenire come sempre troppo, troppo, troppo esigente con me stessa.Raggiungere quella superficialità e spensieratezza che forse le vicende quotidiane e gli eventi della vita troppo spesso mi hanno negato, artefici di un carattere spesso negativo e poco lungimirante nell’apprezzare le qualità che anche io (da qualche parte) dovrò pur avere, magari offuscate dai difetti e dai problemi quotidiani.Circondata di persone preziose e positive, detesto e mi interrogo sulla cattiveria e sull’invidia di chi, senza apparente motivo, si inebri nel provocare e si diverta nel vedere soffrire. Mi interrogo sull’estrema superficialità, sulla irriverente presunzione di chi si arroga qualità che non ha e se ne sente padrona nell’esibirle. Ma alla fine, dedicare troppo tempo a questioni così effimere non servirebbe ad altro se non a fare il gioco di chi ha proposto una silenziosa e alquanto inconsistente “guerra”.E ancora una volta mi accingo ad affrontare l’ennesima settimana da brava economista, avida di conoscenze, di esperienze e di scambi interpersonali.Sospettosamente vostra, FrancyRich