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Sanità: quando la coperta è troppo corta


Fra Umberto PanipucciArticolo Apparso Sabato 11 Giugno 2011 su "Il Nuovo Molise"
  Una coperta troppo corta, in questo tipo di problema incappava, una volta, la gente povera (la maggior parte), quella costretta ad adattarsi con ciò che aveva. Se il prezioso accessorio era di dimensioni inadeguate non garantiva al corpo un’efficace difesa dal freddo. La testa o i piedi restavano fuori. L’analogia è troppo calzante per non essere usata con gli attuali problemi che la sanità sta vivendo sia a livello locale che nazionale. Purtroppo i tagli al settore sono stati drastici, basti pensare che tra il 2009 e il 2010 si è arrivati a 35 milioni di euro solo per la nostra regione! Non ci sono abbastanza soldi, i debiti relativi al bilancio generale ammontano a quasi 600 milioni di euro, solo per colmare quelli del settore sanità ogni molisano dovrebbe spendere di tasca propria 250 euro per ripagarli. Non si possono pretendere i miracoli, questo è chiaro come altrettanto lo è la necessità di una maggiore attenzione da parte delle istituzioni a quella che rischia di diventare un’emergenza. E’ il prezzo da pagare per anni di sperperi e cattiva gestione, è il costo di una politica distante dalle reali esigenze dei cittadini che ha giurato di servire, ma ha avuto come massima priorità l’accrescimento e la conservazione del potere, un malcostume diffuso in tutt’Italia con tutto il dovuto rispetto per le eroiche eccezioni. L’unica soluzione immaginabile è la riduzione di distanza fra istituzioni e popolo, trasparenza, partecipazione reale e consapevole alla gestione della cosa pubblica, limitare le ingerenze delle lobby di potere politico economico, che detto in breve diventa: più democrazia, più valori, più trasparenza. L’Italia è una repubblica, vuol dire che la gente è sovrana (non è una battuta), ma un re che non voglia farsi abbindolare dal primo consigliere opportunista ha bisogno di buoni maestri. Quando cominceremo a cercarli?