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Quanta solitudine!


Questo articolo non è stato pubblicato perchè parlerebbe di suicidio. In realtà penso si sia trattato di un "omicidio sociale" E’ successo a P. (CB) , primo pomeriggio, un uomo di 62 anni (di cui non citerò il nome per rispetto al dolore dei familiari) è stato trovato impiccato nel suo garage... La salma è stata composta presso l’obitorio del paese dopo che le indagini svolte dai carabinieri hanno accertato il suicidio dell’uomo. I familiari sono comprensibilmente sconvolti e sorpresi dall’avvenimento e noi non possiamo che unirci alla loro sofferenza. Certo è che condividere il dolore di qualcuno non vuol dire formulare una semplice frase di circostanza ed è proprio per questo che dobbiamo farci “ferire” da simili notizie. Se restassimo ciechi ed indifferenti rispetto a tutto quello che di brutto ci capita attorno nulla avrebbe mai la possibilità di cambiare.Proprio per questo tali eventi non possono restare inosservati ma devono ferirci, farci male, tirarci fuori dalla paralisi dell’indifferenza. Madre Teresa di Calcutta affermò una volta che la lebbra dell’occidente è la solitudine, un male che colpisce milioni di persone mietendo sempre troppe vittime, una, malattia per cui non esistono farmaci ma un unico e semplice rimedio: l’affetto di qualcuno. Forse abbiamo trovato il micidiale killer che ha colpito questa persona ma sarà impossibile arrestarlo o fermarlo se prima non lo individuiamo dentro di noi per combatterlo nelle scelte che facciamo attimo dopo attimo. Spesso scegliamo la gente in base al suo successo nella vita o per la possibilità che ha di darci qualcosa, ma bisogna essere consapevoli che accanto le stelle che brillano ce ne sono altre apparentemente spente perché coperte da un velo tessuto di tristezza e amarezza che lungo gli anni si è accumulato, pazienza e amore possono far si che questi astri tornino a brillare.