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« L’inganno dell’amoreSono nato nove mesi prima »

La posizione della chiesa sulla guerra 

Post n°175 pubblicato il 26 Settembre 2008 da frapeace


480. Che cosa chiede il Signore ad ogni persona a riguardo della pace?

Il Signore, che proclama «beati gli operatori di pace» (Mt 5,9), chiede la pace del cuore e denuncia l'immoralità dell'ira, che è desiderio di vendetta per il male ricevuto, e dell'odio, che porta a desiderare il male per il prossimo. Questi atteggiamenti, se volontari e consentiti in cose di grande importanza, sono peccati gravi contro la carità.





481. Che cos'è la pace nel mondo?


La pace nel mondo, la quale è richiesta per il rispetto e lo sviluppo della vita umana, non è semplice assenza della guerra o equilibrio di forze contrastanti, ma è «la tranquillità dell'ordine» (sant'Agostino), «frutto della giustizia» (Is 32,17) ed effetto della carità. La pace terrena è immagine e frutto della pace di Cristo.






482. Che cosa richiede la pace nel mondo?

 Essa richiede l'equa distribuzione e la tutela dei beni delle persone, la libera comunicazione tra gli esseri umani, il rispetto della dignità delle persone e dei popoli, l'assidua pratica della giustizia e della fratellanza.


483. Quando è moralmente consentito l'uso della forza militare?

 L'uso della forza militare è moralmente giustificato dalla presenza contemporanea delle seguenti condizioni: certezza di un durevole e grave danno subito; inefficacia di ogni alternativa pacifica; fondate possibilità di successo; assenza di mali peggiori, considerata l'odierna potenza dei mezzi di distruzione.





484. In caso di minaccia di guerra, a chi spetta la valutazione rigorosa di tali condizioni?


Essa spetta al giudizio prudente dei governanti, cui compete anche il diritto di imporre ai cittadini l'obbligo della difesa nazionale, fatto salvo il diritto personale all'obiezione di coscienza, da attuarsi con altra forma di servizio alla comunità umana.





485. In caso di guerra, che cosa chiede la legge morale?

 La legge morale rimane sempre valida, anche in caso di guerra. Essa chiede che si trattino con umanità i non combattenti, i soldati feriti e i prigionieri. Le azioni deliberatamente contrarie al diritto delle genti e le disposizioni che le impongono sono dei crimini che l'obbedienza cieca non serve a scusare. Si devono condannare le distruzioni di massa come pure lo sterminio di un popolo o di una minoranza etnica, che sono peccati gravissimi: si è moralmente in obbligo di fare resistenza agli ordini di chi li comanda.





486. Che cosa bisogna fare per evitare la guerra?



Si deve fare tutto ciò che è ragionevolmente possibile per evitare in ogni modo la guerra, dati i mali e le ingiustizie che essa provoca. In particolare, bisogna evitare l'accumulo e il commercio delle armi non debitamente regolamentati dai poteri legittimi; le ingiustizie soprattutto economiche e sociali; le discriminazioni etniche e religiose; l'invidia, la diffidenza, l'orgoglio e lo spirito di vendetta. Quanto si fa per eliminare questi ed altri disordini aiuta a costruire la pace e ad evitare la guerra.





(dal "Catechismo della Chiesa Cattolica-Compendio")

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Commenti al Post:
favolettadolce
favolettadolce il 26/09/08 alle 17:00 via WEB
sagge parole cm stai purtoppo si è spesso impulsivi oggi io per esempio mi sono comportata male cn un amica e invidiosa di me e a parole fa dispetti pero anche io nn sono stata da meno anzi peggio direi ho subito nell'dolescenza traumi nell anima pazzeschi a causa di compagni di scuola donne e uomini bulli e questo mi ha segnata sono io che in prima persona predico la cristuianità l amore la pace perche è quello che vorrei ma quando mi trat prend in giro o fac gli invidiosi scatta in me come una molla e rispondio a tono per difendermi nn è una giustiiificazione perche ho sbagliato ma nn so come fare perche mi sento ferita me ne pento subito un secondo dopo ma dopo ci ricasco come devo fare che mi consigli tu sei un frate vero o mi sbaglio che mi consigli di fare cm mi devo comportare a volte nn mi controllo vorrei che si comportassero in maniera differente
 
 
frapeace
frapeace il 26/09/08 alle 19:38 via WEB
Fai bene a difenderti! cerca almeno di non usare armi nucleari o di distruzione di massa quando lo fai :-))) Scherzi a parte... a volte abbiamo bisogno di dimostrare il nostro disappunto... l'aggressività fa parte delle normali e leggittime reazioni umane... sgridare una persona o alzare lavoce, persino dare un ceffone quando serve... sta a noi capire quando queste azioni possono produrre più male che bene ed avere in questi casi il buon senso di autolimitarci
 
primomasaniello
primomasaniello il 02/10/08 alle 18:33 via WEB
Molte persone commettono l’errore di credere che la Bibbia nel dire “non uccidere” applichi questo comandamento alla guerra. Tuttavia, la Bibbia dice davvero: “Non uccidere” (Esodo 20:13). Il termine ebraico significa letteralmente “l’uccisione premeditata e intenzionale di un’altra persona compiuta con cattiveria”. Dio ordinò spesso agli Israeliti di andare in guerra contro altre nazioni (1 Samuele 15:3; Giosuè 4:13) e ordinò la pena di morte per numerosi crimini (Esodo 21:12; 21:15; 22:19; Levitico 20:11). Pertanto, Dio non è contrario all’uccisione in ogni circostanza, quanto piuttosto solo all’omicidio. La guerra non è mai una cosa buona, ma talvolta è necessaria. In un mondo pieno di peccatori (Romani 3:10-18), la guerra è inevitabile. A volte l’unico modo per impedire a dei peccatori di fare molto male è andando in guerra contro di loro. La guerra è una cosa terribile! È sempre il risultato del peccato (Romani 3:10-18). Nell’Antico Testamento, Dio ordinò agli Israeliti: “Mobilitate fra voi degli uomini per la guerra, e marcino contro Madian per eseguire la vendetta del Signore su Madian” (Numeri 31:3). Si veda anche Deuteronomio 20:16-17 Inoltre, 1 Samuele 15:18 leggiamo: “Va’, vota allo sterminio quei peccatori degli Amalechiti, e fa’ loro guerra finché siano sterminati”. Quindi, Dio non è certamente contrario a ogni guerra. Gesù è sempre in perfetto accordo con il Padre (Giovanni 10:30), perciò non possiamo affermare che la guerra fosse nella volontà di Dio solo nell’Antico Testamento. Dio non cambia (Malachia 3:6; Giacomo 1:17). Anche la Seconda Venuta di Gesù sarà estremamente violenta. In Apocalisse 19:11-21 È un errore dire che Dio non sia mai in favore della guerra. Gesù non è un pacifista. In un mondo pieno di persone malvagie, talvolta una guerra è necessaria per prevenire un male ancora maggiore. Se Hitler non fosse stato sconfitto nella Seconda Guerra Mondiale, quanti milioni di Ebrei in più sarebbero stati uccisi? Se non si fosse combattuta la Guerra Civile, per quanto tempo ancora i neri d’America avrebbero sofferto come schiavi? Dobbiamo ricordarci tutti di basare quello che crediamo sulla Bibbia, non sulle nostre emozioni (2 Timoteo 3:16-17). In Ecclesiaste 3:8 è scritto: “[C’è] un tempo per amare e un tempo per odiare; un tempo per la guerra e un tempo per la pace”. In un mondo pieno di peccato, odio e malvagità (Romani 3:10-18), la guerra è inevitabile. Alcune guerre sono più “giuste” di altre, ma tutte le guerre sono in ultima analisi conseguenza del peccato. I cristiani non dovrebbero desiderare la guerra, ma nemmeno dovrebbero opporsi al governo che Dio ha posto in autorità su di loro (Romani 13:1-4; 1 Pietro 2:17). La cosa più importante che possiamo fare in tempo di guerra è pregare, chiedendo una santa sapienza per i nostri governanti, pregare per l’incolumità del nostro esercito, pregare per una veloce risoluzione del conflitto e pregare che le perdite siano minime — da entrambe le parti del conflitto (Filippesi 4:6-7).
 
 
frapeace
frapeace il 04/10/08 alle 12:03 via WEB
In questo post non ho fatto che riportare ciò che il magistero, nel compendio del catechismo della Chiesa Cattolica, afferma riguardo alla guerra. Essa è un male che deve essere evitato a tutti i costi ed è leggittima solo in caso di difesa o di un grave e prolungato danno subito da un popolo, queste condizioni al giorno d'oggi sono largamente ignorate, non solo, non vengono rispettate minimaente quelle che sono le regole maroli da adottare nei confronti della parte avversaria. Oggi la pena di morte è praticamente inutile. Tu Dimentichi che nell'antico testamento e punibile con la pena capitale anche chi si macchia di adulterio! Ma saprai bene cosa ha fatto gesù in questo caso, nonostante questa legge fosse di "provenienza divina"! La legge vivente è Gesù Cristo e i suo stile di vita! Metto di seguito ulteriori interventi del megistero su questo argomento. dal Catechismo della Chiesa Cattolica: 2267 L'insegnamento tradizionale della Chiesa non esclude, supposto il pieno accertamento dell'identità e della responsabilità del colpevole, il ricorso alla pena di morte, quando questa fosse l'unica via praticabile per difendere efficacemente dall'aggressore ingiusto la vita di esseri umani. Se invece i mezzi incruenti sono sufficienti per difendere dall'aggressore e per proteggere la sicurezza delle persone, l'autorità si limiterà a questi mezzi, poichè essi sono meglio rispondenti alle condizioni concrete del bene comune e sono più conformi alla dignità della persona umana. Oggi, infatti, a seguito delle possibilità di cui lo Stato dispone per reprimere efficacemente il crimine rendendo inoffensivo colui che l'ha commesso, senza togliergli definitivamente la possibilità di redimersi, i casi di assoluta necessità di soppressione del reo “sono ormai molto rari, se non addirittura praticamente inesistenti” [Evangelium vitae, n. 56]. 2308 Tutti i cittadini e tutti i governanti sono tenuti ad adoperarsi per evitare le guerre. “Fintantoché esisterà il pericolo della guerra e non ci sarà un'autorità internazionale competente, munita di forze efficaci, una volta esaurite tutte le possibilità di un pacifico accomodamento, non si potrà negare ai governi il diritto di una legittima difesa” [Cf Gaudium et Spes, 81]. 2309 Si devono considerare con rigore le strette condizioni che giustificano una legittima difesa con la forza militare. Tale decisione, per la sua gravità, è sottomessa a rigorose condizioni di legittimità morale. Occorre contemporaneamente: - Che il danno causato dall'aggressore alla nazione o alla comunità delle nazioni sia durevole, grave e certo. - Che tutti gli altri mezzi per porvi fine si siano rivelati impraticabili o inefficaci. - Che ci siano fondate condizioni di successo. - Che il ricorso alle armi non provochi mali e disordini più gravi del male da eliminare. Nella valutazione di questa condizione ha un grandissimo peso la potenza dei moderni mezzi di distruzione. Questi sono gli elementi tradizionali elencati nella dottrina detta della “guerra giusta”. La valutazione di tali condizioni di legittimità morale spetta al giudizio prudente di coloro che hanno la responsabilità del bene comune 2310 I pubblici poteri, in questo caso, hanno il diritto e il dovere di imporre ai cittadini gli obblighi necessari alla difesa nazionale. Coloro che si dedicano al servizio della patria nella vita militare sono servitori della sicurezza e della libertà dei popoli. Se rettamente adempiono il loro dovere, concorrono veramente al bene comune della nazione e al mantenimento della pace [Conc. Ecum. Vat. II, Gaudium et spes, 79]. 2311 I pubblici poteri provvederanno equamente al caso di coloro che, per motivi di coscienza, ricusano l'uso delle armi; essi sono nondimeno tenuti a prestare qualche altra forma di servizio alla comunità umana [Cf ibid]. 2312 La Chiesa e la ragione umana dichiarano la permanente validità della legge morale durante i conflitti armati. “Né per il fatto che una guerra è. .. disgraziatamente scoppiata, diventa per questo lecita ogni cosa tra le parti in conflitto” [Cf ibid]. in questi, e in altri articoli del Catechismo non riportati per ragioni di spazio, è chiaramente espresso il pensiero del Magistero sulla pena capitale e sulla guerra. Entrambe sono giustificabili solo come extremae rationes, a ben precise condizioni.
 
primomasaniello
primomasaniello il 04/10/08 alle 15:12 via WEB
Grazie del chiarimento/integrazione ho letto con interesse.Certo il ns Gesù è stato un "rinnovatore", ha "salvato" l'adultera e "lavorava" (operava miracoli) il sabato...tutto questo, secondo me, non per provocare ma per smarscherare l'ipocrisia fariseica e non ed "insegnare" una nuova apertura mentale e modo di porsi nei confronti della Trinità tutta...una sorta di "E' il momento di crescere..." detto all'umanità tutta.Certo a volte mi chiedo come sia più giusto leggere i testi e se debbano essere le sacre scritture ad "adeguarsi" ai tempi o i tempi ad "adeguarsi" alle sacre scritture, come se volessi una "sicurezza". "DAI PA' SII CHIARO FAMMI CAPIRE BENE COSI' POSSO SEGUIRTI MEGLIO E ALLA LETTERA...", ma più che capire o voler capire x forza, spesso bisognerebbe vivere quelle scritture, quell'esempio...accettare Gesù secondo il SUO equilibrio non solo con l'intelletto ma sempre con più cuore ed anche col rinnovato coraggio che ci fa affermare "tutto posso in Colui che mi fortifica", mi onori e mi fai grande pur conservandomi piccolissimo...bna Domenica frà e che Dio continui a benedirti
 
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