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BE MAN intro ( street dogs of flames)


 Spesso fare i conti con la fretta porta ad un semplice e scontato epilogo dal quale poi è complicato uscirne,cambiarlo.Lo possiamo fare un po’ di tempo prima di eseguire un gesto,il quale il quel momento per i più svariati motivi,ci sembra giusto,giustificato e quasi legale.La legalità sempre sposa la fretta e la sfida è trovare chi giudica,per la carica che riveste,senza la componente fretta.Tempo,ore,minuti,secondi.Come funziona una vita sottoposta inesorabilmente e continuamente al giudizio,uomo aiuta altro uomo oppure uomo giudica altro uomo.La vita funziona in relazione alla propria responsabilità e al proprio senso civico.La soluzione è forse l’esatta consapevolezza che un individuo non avrebbe bisogno di un altro individuo assoldato dal sistema.La precisa e profonda conoscenza della propria responsabilità e del proprio senso civico annulla il giudizio del sistema.Prevenire un fatto,di qualsiasi natura è alla base dei concetti che partono da una regola semplice e trasparente,più prevenzione implica di fatto più conoscenza. Partendo dal presupposto che l’individuo conserva la sua conoscenza dentro un involucro plasmatico non visibile da nessuna macchina ne tantomero da un altro individuo,qui è il nostro punto di partenza del quale mi reputo scopritore ma non estrattore. La griglia di sentimenti ed emozioni,i ricordi e le perdite,la non rimozione di pensieri di mali subiti,l’inibizione di bene e le continue iniezioni di menzogne.il conflitto quasi totale con le fede,l’infida relazione della politica e la sua matematica intersezione col lavoro.Ecco la tessitura della nostra mente inquinata,allontanata dalla nostra regale responsabilità. Tutto ciò che è senso civico è imperniato nella profonda conoscenza di noi stessi conseguito dall’esatta conoscenza degl’altri. Senso civico,responsabilità e esatta conoscenza degl’altri. Per esatta conoscenza s’intende una riflessione con la dovuta calma,un animo travagliato è il preciso individuo che meglio si presta alla riflessione.Un individuo calmo per sua natura non ha bisogno perché ha già distinto il bisogno dal capriccio.è la sua natura ,nel suo intimo attinge la comprensione e ascolta.Un animo inquieto cerca chi l’ascolta poiché il suo metodo ricettivo emozionale lo porta spesso al balbettio e nevrosi a volte associate a accumuli convulsivi non solo di oggetti ma anche di ricordi,perdite di cose e di persone care,debiti,vizi. Un individuo malconcio, non per sua natura ma per evoluzione negativa sulle sue emozioni e il suo intimo grado di promozione di se stesso.La negatività che in passato avvolgeva e circondava questo individuo lo ha reso inerme e la resa ai fatti arriva con fretta inferocita.La prima elaborazione,la più semplice legata alla debolezza e alla mancata conoscenza ,totale assenza di sana autostima porta ad un risultato elaborato apparentemente in modo semplice ma,dato che ormai ai margini dell’esasperazione quasi inizio di stati depressivi,fa la sua comparizione sua maestà …la vendetta. Come fosse l’unica via da seguire,in quei momenti si riflette su l’unica domanda che non ha risposta. Alcuni individui meritano le conseguenze poiché ricercate non per incosapevolezza ma per un semplice dogma che si riflette esternamente,ciò che circonda è terreno fertile per le vendette,dentro c’è a malapena spazio per i ricordi. La fede da un senso alle cose cosi come la scienza produce teorie ma entrambe sono parte integrante di un enorme composizione.La comprensione dei valori della fede produce un forte legame con la scienza.La fede non ha bisogno di provare l’esistenza di una composizione,la fede stessa è la composizione.La scienza ha bisogno di realizzazioni pratiche in quanto parte da una teoria che non può trovare estimatori se non con una composizione pratica.La soluzione unica è la ricapitolazione dei dati teorici tramite la fede. Per assurdo e per assurdo congelo il termine come debolezza dell’individuo,a stento l’uomo comprende la sua nascita e a stento comprenderà la sua morte,ricorda tutta la sua griglia di cose durante la sua esistenza ma mai associa tali stati emotivi alla sua nascita,tantomero alla sua morte. La rivalsa come concetto è fin dalla sua nascita uno stato di riflessioni maturate in un periodo di assoluta debolezza,in solitudine.La trasmissione di molteplici concetti e la condivisione con gli altri annullano le precedenti riflessioni fatte in solitudine.Soli non si ha condivisione se non con se stessi.La condivisione con tutti genera concetti di forza utili per un solo individuo.Colui che ha maturato da solo il concetto e la malattia della vendetta.Chi avrà fatto di questo concetto la sua meta,trarrà beneficio a differenza degl’altri. L’esatta conoscenza degl’altri porta alla somma dei nostri pensieri,un forte compendio dei ricordi pongono il concetto di vendetta come un fuori classifica.Le esperienze degl’altri vincolano il nostro ego ad una classificazione delle priorità emotive.Le priorità emotive ci riportano al nostro stato emozionale benefico,al nostro ricordo più semplice e che più ci lega in questi momenti di condivisione,tornare indietro nei pensieri e ricordi ci lega al nostro stato di cose attuali,tornare e ricordare quando si era bambini.E’ matematico il rilascio di emozione e assolutamente il tutto è legato alla nostra nascita.Il momento in cui siamo nati è stato il momento più bello per…gli altri.Alla nascita a stento si respira e siamo stati creatori di legami emotivi fortissimi.Ma tornare indietro è teoria,rimanere nei concetti di forza è fede. La responsabilità di ogni individuo ha valore solo tramite l’esatta conoscenza degl’altri.Io conosco meglio me stesso tramite te,io conosco meglio me stesso tramite gli altri.Sono più responsabile tramite te e per te che non solo per me stesso. La coscienza di se stessi induce l’individuo alla condivisione di un tutto produttivo,in qualsiasi ambiente,stato,ceto sociale,condizione economica.Essa ha radici fondate ovunque in quanto ovunque ci sono comunità e agglomerati di emozioni e ovunque ci sono individui che mescolano griglie di cose producendo inattività benefiche. La fede da un senso alle teorie ma mentre i concetti di forza rimangono,la fede compie dei passi indietro e realizza essa stessa il concetto di verità assoluta come concetto di relazionismo collettivo.La fede stessa ha bisogno di concetti di forza che solo tramite l’individuo responsabile può realizzare e produrre cultura.L’uomo è capace di concetti di forza tramite gli altri,solo in uno stato di responsabilità totale. Il senso civico è il risultato di tali modeste riflessioni,le introspezioni prodotte tramite un tutto di voi e una piccola parte di me. Qui è un punto di partenza del quale mi reputo scopritore ma non estrattore.Capire un concetto è una nascita per dar modo ad ognuno di noi di estrarre e maturare senso civico,responsabilità e esatta conoscenza. Io sono solo una riflessione che crea un’idea di partenza,gli estrapolatori sieti voi.                                                                                                  Giuseppe Simmarano