Te e la tua bici

Dal blog di Angie


BELLE NOTIZIEmi permetto di segnalare un episodio avvenuto nel 2006 a due volontarie dell'associazione Rifugio Zampa di Venezia e finito nelle aule di tribunale, la sentenza, emessa il giorno 30 settembre 2008 , ha rappresentato per noi una dimostrazione dell'importanza di denunciare i maltrattamenti sugli animali. Vi chiedo cortesemente di divulgare questa notizia per incoraggiare i testimoni di maltrattamenti a denunciarne gli autori e a scoraggiare invece chi si rende autore di questi ignobili gesti.“ABBIAMO VINTO! E'questo che ho urlato dentro di me dopo aver ascoltato incredula la sentenza: "l'imputato è colpevole e viene condannato a 3 mesi di reclusione ". A parlare è Susanna Battistin una volontaria che da anni assiste gli animali in difficoltà, testimone assieme a Gaia Giacomazzi e Annalisa Berengo di un atto efferato e crudele compiuto due anni fa da un “signore” P.B. che si è trovato oggi (anche se non fisicamente in quanto non ha voluto presenziare) davanti al banco degli imputati.L’8 maggio del 2006 Susanna e Gaia, dopo aver recuperato 5 gattini di poche ore di vita trovati in un bidone della spazzatura, si sono prodigate alla ricerca di mamme gatte che potessero provvedere allo svezzamento dei trovatelli. Trovate ben 2 mamme gatte nella stessa casa, i gattini sembravano finalmente fuori pericolo. Il giorno dopo però, le due volontarie si recano a casa della signora che si era offerta di far allattare i piccoli dalle proprie gatte, per verificare lo stato di salute dei piccoli e ad accoglierle il fratello della signora che le avvisa che i cuccioli erano morti poche ore prima... tutti insieme... improvvisamente.. Non convinte dalla versione raccontata dal signor P.B. dell’accaduto, e sconvolte dalla tragedia della morte di quei piccoli le volontarie insistono chiedendo di riavere i corpi, il signore dopo molte insistenze dice loro che li aveva sepolti in giardino un'ora prima. A questo punto si fanno accompagnare sul posto e lo obbligano ad indicargli il luogo della sepoltura. Lui comincia a scavare batte il terreno con la pala, gira e rigira la terra davanti agli occhi impietriti delle ragazze. Una scena surreale interrotta da un flebilissimo e straziante miagolio che gli gela il sangue.Immediatamente si realizzano ciò che il signore era stato capace di fare: li aveva sepolti vivi !!!A quel punto le ragazze cominciamo a scavare a mani nude disperate cercando di salvare la vita a quelle creature per la seconda volta. I gattini sembravano tutti morti, solo alla fine in fondo in fondo il piccolo Zen (il bianco e nero) da qualche segno di vita, un miagolio lungo e disperato, lo stesso che aveva indicato loro dove scavare. Un urlo disperato… una richiesta d’aiuto finalmente ascoltata. A quel punto la corsa disperata a casa di Annalisa dove i gattini hanno potuto ricevere le prime cure. L’assassino si è giustificato dicendo che lui non era d’accordo con la sorella nell’ospitare i gattini e, all’oscuro della sorella, ha risolto a modo suo la situazione. Tutti appallottolati e mezzi morti dentro la maglia di Susanna un po' alla volta stimolati ed aiutati a respirare i piccoli hanno ricominciato a muoversi, incredibilmente. I piccoli angeli, prima gettati dentro una scatola di cornflakes all'interno di un bidone dell'immondizia a Marghera, in via Trieste, salvati per miracolo e poi ironicamente scampati ad un secondo tentativo di omicidio, a Martellago, sono tutti e 5 sopravissuti, sono stati svezzati dalle loro mamme umane e ora vivono super amati e coccolati nelle loro nuove famiglie. Hanno compiuto 2 anni a maggio ed oggi, 30.09.2008 hanno finalmente avuto giustizia. Questo episodio efferato dimostra ancora una volta l’importanza della sterilizzazione come atto di responsabilità verso queste creature indifese.“Abbiamo vinto 2 volte” continua Susanna Battistin, “la prima quando i piccoli hanno lentamente cominciato a riprendersi, quando Gaia ed io ci siamo prodigate per allattarli artificialmente, prima ogni 2 ore e poi sempre meno man mano che crescevano sotto i nostri occhi, la seconda oggi, quando il giudice, dottoressa Bittozzi, davanti al Tribunale Monocratico di Mestre ha condannato l'ignoranza e la mostruosità di questo gesto. Ora quando guardo una foto dei 5 angeli mentre tutti impiastricciati di latte mi guardano da sopra il mio divano dopo una poppata penso: “EH SI, ABBIAMO VINTO!”