un giorno chissà...

Il mendicante...


Un giorno una giornalista televisiva andò a intervistare un mendicante. Si trattava di un ricco industriale che aveva abbandonato la sua casa, la sua famiglia e la sua azienda per vivere di elemosina. Quando la giornalista arrivò nel parco in cui il mendicante viveva, i suoi collaboratori sbrigarono tutti i preparativi e accesero la telecamera. Il mendicante era vestito di stracci, sporco e visibilmente emaciato a causa degli stenti. La giornalista cominciò l'intervista con questa domanda:"Come mai un uomo a cui la vita ha dato tutto, con una famiglia, una grande azienda e molti soldi decide di lasciare tutto per vivere da mendicante?"Lui pensò un attimo alla domanda e poi disse:"Mi sentivo solo..."La giornalista andò avanti senza capire bene cosa mai potesse aver afflitto un uomo tanto potente..."Cosa le mancava esattamente? In fondo aveva quello che la maggior parte di noi può solo sognare..."Il mendicante sospirò, poi si mise a sedere più composto, quasi che la risposta a quella domanda meritasse una postura più adeguata. E disse:"In una sola vita ho avuto cose che altri non avrebbero in centinaia di vite. Ero sempre allegro, affrontavo i miei problemi e i miei trionfi sempre allo stesso modo, con un sorriso... Poi una mattina mi sono svegliato e non so se per via di un brutto sogno o per qualcosa che realmente mi turbava, mi sentivo triste. Nessuno ci ha creduto..." "Gli altri intorno a me continuavano a sorridere, sembravano non dar peso al fatto che io non riuscissi a farlo... Più loro sorridevano, più io mi sentivo triste. Nessuno ha capito quanto fosse grave il mio problema, pensavano che il mio sorriso sarebbe tornato come è sempre successo. Nessuno però mi ha mai chiesto niente..."La giornalista sembrava solo leggermente turbata, ma andò avanti per la sua strada..."Perchè ha accettato di farsi intervistare? Vuole dire quello che non è riuscito a dire alla sua famiglia e alle persone che le stavano vicine? Ha un messaggio per loro?"Il mendicante prese fiato, forse per via dell'importanza di ciò che stava per dire..."Quando ero in preda al mio disagio, uscivo di casa e per strada vedevo la gente fare cose molto belle per chi era meno fortunato... I mendicanti ricevevano monete ad ogni angolo della strada, c'erano manifestazioni per la pace, per la fratellanza tra i popoli e altre iniziative benefiche... Ed erano tutte cose che avvenivano per la strada o nelle piazze o nei parchi... Pensavo che se avessi vissuto anch'io per la strada e se mi avessero visto, le persone che dicevano di amarmi, si sarebbero accorte che avevo bisogno del loro aiuto e del loro calore..."La giornalista fece quella che sarebbe stata l'ultima domanda della sua intervista..."E per la strada ha trovato le risposte alle sua domande? La solidarietà e il calore di cui aveva bisogno?"Il mendicante assunse un'espressione crucciata e rispose..."Ho imparato che spesso basta un euro ad un semaforo per ripulirsi la coscenza e per tornare a casa e far finta che i problemi siano solo sui marciapiedi, ho imparato che a volte è più facile urlare slogan per la pace o la fratellanza in piazza, piuttosto che chiedere alle persone che abbiamo vicino se va tutto bene, se ricevono abbastanza amore, se hanno bisogno d'aiuto... Ho imparato che per la strada qualche volta è come a casa e ci si passa attraverso quasi non ci si conoscesse..."Conclusa l'intervista la giornalista si preparò a rientrare in redazione, non prima di aver lasciato al mendicante qualche euro... La sera arrivata a casa avrebbe capito perchè...Questo post è decicato a te, a te che hai riguardo per tutto ciò che ti circonda, purchè sia alla giusta distanza per non coinvolgerti mai troppo...    A te che mi hai detto che non bisogna aver paura di chiedere aiuto e quando l'ho fatto mi hai voltato le spalle... Grazie...