un giorno chissà...

Occhi chiusi...


Mi chiedo cosa sia giusto, in questo periodo in cui molte delle mie convinzioni sono crollate…Nei momenti di stasi di solito si tirano le somme, l’apatia ti aiuta a fare il solito esame di coscienza (è proprio vero che gli esami non finiscono mai…) e cerchi di capire dove siano gli errori, se per via delle tue scelte le cose hanno preso una piega diversa (non deve per forza essere sbagliata)… E soprattutto se si tratta di un  incidente di percorso e se ne sia rimasto coinvolto qualcun altro… E poi ti capita di pensare che in fondo stai solo cercando di fare quello che ritieni giusto, perché quando vuoi costruire qualcosa di nuovo, spesso devi farlo sulle macerie di qualcosa di vecchio…Purtroppo non tutti lo capiscono, forse troppo legati a certi stereotipi di “vita perfetta”, e a certe regole che io non voglio accettare… Io inseguo qualcosa che non ha regole, perlomeno non scritte in un qualunque decalogo o contenute in precetti religiosi. Io inseguo qualcosa che non si piega alle regole dettate da alcun contesto socio culturale. E’ qualcosa fuori dallo spazio e dal tempo e quindi a chi critica le mie scelte, a chi preferisce vivere secondo l’etica perbenista che condanna i sogni (o peggio che li trasforma nel frutto del bisogno consumistico) io dico ognuno per la sua strada… Non vi piace il mio modo di vedere le cose? Bene, non avete che da chiudere gli occhi, tanto è un’abitudine che fa parte del vostro mondo. Io ho deciso che non li chiudo più… Da “Sono come il fiume che scorre” di Paulo CoelhoUn tizio domandò al mio amico Jaime Cohen:“Secondo te, qual’è la cosa più divertente degli esseri umani?”Cohen rispose:“Il fatto che siano sempre contraddittori: hanno fretta di crescere, e poi sospirano per l’infanzia perduta. Sacrificano la salute per ottenere il denaro, e poi spendono i soldi per avere la salute.“Pensano in modo talmente impaziente al futuro che trascurano il presente e così non si godono né il presente né il futuro.“Vivono come se non dovessero morire mai, e muoiono come se non avessero mai vissuto”