Libertà per Ibrahim

Post N° 88


Abdellatif Ibrahim FatayerHo lavorato tre anni in Libano, nonostante questo posso solo immaginare cosa significa per una comunità essere chiusa in un campo senza diritti civili per 4 generazioni, la maggior parte dei profughi palestinesi si sono rifugiati in libano alla fine degli anni 40 del secolo scorso, solo i più anziani hanno i ricordi della loro terra.Ibrahim ha pagato per quello che ha fatto, era un giovane che cercava di rendersi utile alla sua comunità, solo che la sua comunità è storicamente dalla parte sbagliata, dalla parte dei perdenti. Molti di noi nella sua situazione avrebbero vissuto simili esperienze, costretti a fare atti violenti per potere tentare di avere giustizia.E questa è la vera immoralità della nostra società globale, costringe ai margini, senza possibilità di fare valere i propri diritti in modo "legale" chi è escluso.I palestinesi vivevano in quello che ora è Israele e hanno il diritto di continuare a viverci, come i palestinesi di religione ebraica o cristiana. Un diritto calpestato.Il mostro è la creazione di uno stato confessionale Ebreo in quello che era un territorio amministrato prima dagli arabi poi dall'impero turco in modo non confessionale. Ricordo che attualmente il 40 per cento degli abitanti di Israele è musulmana e cristiana, può votare ma non può avere cariche politiche.Questa non è una democrazia, è una bomba a tempo.Io penso che l'Italia dovrebbe dare a Ibrahim la possibilità di vivere in modo umano all'interno della sua società.Se Ibrahim è capace di vivere rispettando le nostre regole di convivenza, cosa che finora ha dimostrato, gli deve essere data questa possibilità.Se è possibile fare qualcosa di concreto per Ibrahim sono disponibile. Fatemi sapere.Andrea Lastrucci