Creato da freeibrahim il 28/04/2008

Libertà per Ibrahim

Blog di sostegno alla campagna per la libertà e contro l'espulsione di Abdellatif Ibrahim Fatayer

 

 

« Messaggio #73Stato di terrore »

The history in english

Post n°75 pubblicato il 23 Maggio 2008 da freeibrahim
 

FREE ABDELLATIF IBRAHIM FATAYER NOW!
Abdellatif Ibrahim Fatayer, a 43year old Palestinian, has spent the last 20 years in gaol in Italy for his part in the PLO attack on the Achille Lauro. This sentence was reduced to semi-liberty in 2005 in Perugia with the obligation of signing in with the police until 20 April 2008. On Wednesday 9th April he presented himself as usual to sign only to have his permission for semi-liberty revoked and to find himself transferred to a high security prison in Rome. He was held four hours at the police station in Perugia and his mobile telephone was confiscated as it had a video facility. On Wednesday night he was transferred from the police station to the Ponte Galeria prison.
The request for his transfer to the prison prior to expulsion from Italy had been communicated via the Prefecture in Rome to the police station in Perugia on the previous 11th April during an interview lasting two minutes, during which he had no access to a lawyer.
Ibrahim was born in Lebanon on 7th October 1965 in the Tall el Zaatar camp, made notorious by the massacre of 1976. As a child he saw his father killed in front of his eyes, whilst he was trying to protect Ibrahim from the militia, and he has since lost almost all his family in the fighting in Lebanon.
On the 7th October 1985 he boarded the Achille Lauro along with other young Palestinian refugees intending to disembark at the Israeli port of Ashdud to kidnap Israeli soldiers to exchange with a number of Palestinian prisoners. Things did not go according to plan, the plot was uncovered, and they decided therefore to take over the ship; thus one of them, not Abdellatif, losing his nerve, killed the Jewish American Leon Klinghoffer. Eventually they were arrested at Sigonella, the American military base in Sicily. Arrested along with his companions, Ibrahim was sent to prison in Spoleto, where he remained for two years in solitary confinement. Following Spoleto he was sent to Voghera, and then back to Spoleto (EIV wing), thence to Livorno (EIV wing) and again to Spoleto. He was able to see his mother just twice before she died, at Voghera.
In his three years of semi-liberty in Perugia he lived in a flat provided by Caritas and worked in a kebab shop. His stay in Perugia was punctuated by continuous interference on the part of police and the secret service.
The extradition request was suspended temporarily on appeal fro his lawyer to the European Court of Human Rights in Strasbourg. Indeed his case is a particularly sensitive one, given his birth in a refugee camp and his lack of nationality; he is a stateless person. To which country indeed could he be extradited?
Contact and solidarity to ibrahim65_1@libero.it
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http://blog.libero.it/freeibrahim/

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AVVERTENZE

La nostra è un'informazione Partigiana, perchè siamo al fianco degli uomini e delle donne che resistono all'oppressore e lottano per la propria libertà. Se un popolo è oppresso, umiliato, sfruttato, è giusto che si ribelli. Lo è ancor di più se viene quotidianamente sterminato. La resistenza del popolo palestinere non può pertanto chiamarsi terrorismo, semmai patriottismo. Poiché la propaganda sionista e imperialista detiene il controllo delle coscienze attraverso media, siti internet ecc. abbiamo dovuto fare un'attenta selezione degli articoli pubblicati nella rassegna stampa, tagliando, dove necessario, falsità ed approssimazioni forcaiole e correggendo, ove possibile, gli errori. I tagli e le correzioni sono indicati tra parentesi quadre.

LA NOSTRA INFORMAZIONE CORRETTA

E' dire:

Che Abdellatif Ibrahim Fatayer non ha ucciso Leon Klinghoffer;
Che ha pagato carissimo quel tragico errore come tutti i componenti del commando;
Che gli obbiettivi del commando erano militari, non civili;
Che il sequestro dell'Achille Lauro non fu pianificato, ma deciso in una manciata di secondi dai 4 feddayn presenti sulla nave in quel momento, dopo essere stati scoperti;
Che pertanto Abu Abbas e Kaled Hussein, condannati entrambi all'ergastolo per quell'operazione, non ne erano in realtà responsabili, dato che non si trovavano sulla nave a dover decidere in fretta e furia di cambiare la propria missione perché scoperti.

Khaled Hussein
si trova ora a scontare l'ergastolo nel carcere di Benevento, la Guantanamo italiana, anch'esso nel mirino della CIA, che lo vorrebbe morto.

Abu Abbas è stato catturato dagli americani ed è morto dopo 2 mesi di detenzione nel carcere di Abu Ghraib, dove la cupola dell'amministrazione USA, riunita nel "consiglio delle torture della Casa Bianca", ordinava e definiva nei dettagli gli "interrogatori severi".
 
 



Abdellatif Ibrahim Fatayer
è ora rinchiuso nel lager di Ponte Galeria, dove c'è molto più controllo che a Voghera (evidentemente nei c.p.t., i cellulari vengono lasciati proprio per controllare meglio i detenuti!) e rischia, con l'espulsione, di seguire il destino di Abu Abbass.

D'altro canto l'FBI ha dimostrato di interessarsi molto al "futuro" di Ibrahim, quando si è presentata nella sua cella a interrogarlo e non certo perché gli USA gli vogliono bene.
Lo accoglierebbero a braccioli di sedia elettrica aperti!
 

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Appello per la cittadinanza adottiva per Ibrahim

Cercasi cittadin@ italian@ solidale per adottare Ibrahim. Sembra un'impresa impossibile ma vogliamo provarci ugualmente, per scongiurare l'espulsione e/o la detenzione a vita in Italia del compagno palestinese. Non si richiede patrimonio né condizioni economiche agiate e stabili, solo cittadinanza italiana e un'età superiore ai 61 anni. Per contatti e informazioni scrivere a freeibrahim@libero.it
 
 
DIRITTO DI ASILO E CITTADINANZA
PACCHETTO "SICUREZZA" E CPT
 
Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento perchè rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perchè mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente perchè non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me e non c'era rimasto nessuno a protestare.

Bertolt Brecht
 

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