Creato da freeibrahim il 28/04/2008
Libertà per Ibrahim
Blog di sostegno alla campagna per la libertà e contro l'espulsione di Abdellatif Ibrahim Fatayer
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02/05/2008 16.55
Dignità e libertà per Abdellatif Ibrahim Fatayer
Una storia esemplare, una vita esemplare che evidenzia come la divisione della società in classi segna il destino di ogni individuo e come la vita e le scelte della vita siano, in un certo senso, obbligate. Ibrahim, di origine palestinese, infatti nasce in Libano nel campo di Tall al Zaatar, nasce a Tall al Zaatar, massacrata dalla strage dei Siriani del 1976. Ha visto massacrare il suo popolo, ha visto morire la sua famiglia, sospeso nel limbo di coloro che si trovano senza una identità precisa, identità che purtroppo ancora fanno riferimento a categorie quali Stato, Nazione, Patria, ha cercato il riscatto suo e del suo popolo aderendo al Fronte di Liberazione della Palestina, legato ad Abu Abbas. Per questa formazione ha partecipato all'azione del sequestro dell'Achille Lauro. Ha, per questa sua azione, trascorso metà della sua vita in carcere. Nel 2005 è stato fatto uscire in libertà vigilata con obbligo di firma a Perugia. Dal 9 aprile in concomitanza con la sospensione dell'obbligo di Firma, Ibrahim è stato deportato nel Kampo di detenzione di Ponte Galeria, da dove rischia di essere isnstradato verso la Tunisia tramite espulsione in quanto CLANDESTINO e in quanto apolide. Questa sua doppia condizione di clandestino e apolide rischia di farlo espellere verso la Tunisia. Ciò non deve avvenire, dobbiamo mobilitarci perché la sua dignità e la sua libertà siano tutelati. Se infatti è nota la mancanza della tutela di ogni diritto umano in Turchia e le condizioni del proletariato turco, basta pensare alla giornata del 1° maggio appena trascorsa e come sia praticata la tortura in Turchia, non altrettanta consapevolezza e conoscenza c'è della situazione in merito ai diritti umani e alle garanzie in Tunisia.
IBRAHIM NON PUO' ESSERE INSTRADATO PERCHE' LA SITUAZIONE IN TUNISIA E' QUESTA
IL PROLETARIATO NON HA NAZIONE!
LIBERTA' E DIGNITA' PER IBRAHIM!
FUOCO ALLE CARCERI E A TUTTI I KAMPI DI RECLUSIONE!
L'Avamposto degli Incompatibili LIBERTA' E DIGNITA' PER IBRAHIM!
FUOCO ALLE CARCERI E A TUTTI I KAMPI DI RECLUSIONE!
AVVERTENZE
La nostra è un'informazione Partigiana, perchè siamo al fianco degli uomini e delle donne che resistono all'oppressore e lottano per la propria libertà. Se un popolo è oppresso, umiliato, sfruttato, è giusto che si ribelli. Lo è ancor di più se viene quotidianamente sterminato. La resistenza del popolo palestinere non può pertanto chiamarsi terrorismo, semmai patriottismo. Poiché la propaganda sionista e imperialista detiene il controllo delle coscienze attraverso media, siti internet ecc. abbiamo dovuto fare un'attenta selezione degli articoli pubblicati nella rassegna stampa, tagliando, dove necessario, falsità ed approssimazioni forcaiole e correggendo, ove possibile, gli errori. I tagli e le correzioni sono indicati tra parentesi quadre.LA NOSTRA INFORMAZIONE CORRETTA
E' dire:
E' dire:
Che Abdellatif Ibrahim Fatayer non ha ucciso Leon Klinghoffer;
Che ha pagato carissimo quel tragico errore come tutti i componenti del commando;
Che gli obbiettivi del commando erano militari, non civili;
Che il sequestro dell'Achille Lauro non fu pianificato, ma deciso in una manciata di secondi dai 4 feddayn presenti sulla nave in quel momento, dopo essere stati scoperti;
Che pertanto Abu Abbas e Kaled Hussein, condannati entrambi all'ergastolo per quell'operazione, non ne erano in realtà responsabili, dato che non si trovavano sulla nave a dover decidere in fretta e furia di cambiare la propria missione perché scoperti.
Che ha pagato carissimo quel tragico errore come tutti i componenti del commando;
Che gli obbiettivi del commando erano militari, non civili;
Che il sequestro dell'Achille Lauro non fu pianificato, ma deciso in una manciata di secondi dai 4 feddayn presenti sulla nave in quel momento, dopo essere stati scoperti;
Che pertanto Abu Abbas e Kaled Hussein, condannati entrambi all'ergastolo per quell'operazione, non ne erano in realtà responsabili, dato che non si trovavano sulla nave a dover decidere in fretta e furia di cambiare la propria missione perché scoperti.
Khaled Hussein si trova ora a scontare l'ergastolo nel carcere di Benevento, la Guantanamo italiana, anch'esso nel mirino della CIA, che lo vorrebbe morto.
Abu Abbas è stato catturato dagli americani ed è morto dopo 2 mesi di detenzione nel carcere di Abu Ghraib, dove la cupola dell'amministrazione USA, riunita nel "consiglio delle torture della Casa Bianca", ordinava e definiva nei dettagli gli "interrogatori severi".
Abdellatif Ibrahim Fatayer è ora rinchiuso nel lager di Ponte Galeria, dove c'è molto più controllo che a Voghera (evidentemente nei c.p.t., i cellulari vengono lasciati proprio per controllare meglio i detenuti!) e rischia, con l'espulsione, di seguire il destino di Abu Abbass.
D'altro canto l'FBI ha dimostrato di interessarsi molto al "futuro" di Ibrahim, quando si è presentata nella sua cella a interrogarlo e non certo perché gli USA gli vogliono bene.
Lo accoglierebbero a braccioli di sedia elettrica aperti!
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Appello per la cittadinanza adottiva per Ibrahim
Cercasi cittadin@ italian@ solidale per adottare Ibrahim. Sembra un'impresa impossibile ma vogliamo provarci ugualmente, per scongiurare l'espulsione e/o la detenzione a vita in Italia del compagno palestinese. Non si richiede patrimonio né condizioni economiche agiate e stabili, solo cittadinanza italiana e un'età superiore ai 61 anni. Per contatti e informazioni scrivere a freeibrahim@libero.it
Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento perchè rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perchè mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente perchè non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me e non c'era rimasto nessuno a protestare.
Bertolt Brecht
Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perchè mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente perchè non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me e non c'era rimasto nessuno a protestare.
Bertolt Brecht
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