Creato da freeibrahim il 28/04/2008
Libertà per Ibrahim
Blog di sostegno alla campagna per la libertà e contro l'espulsione di Abdellatif Ibrahim Fatayer
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Roma, 4 luglio 2008
Rigettata la richiesta di asilo politico di Ibrahim, avanzata attraverso l'avv. Francesco Romeo.
Rifiutando la domanda, l'Italia non solo contravviene alle norme stabilite nell'art. 19 del Testo Unico sull'immigrazione ("In nessun caso può disporsi l'espulsione o il respingimento verso uno Stato in cui lo straniero possa essere oggetto di persecuzione per motivi di razza, di sesso, di lingua, di cittadinanza, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali o sociali, ovvero possa rischiare di essere rinviato verso un altro Stato nel quale non sia protetto dalla persecuzione") e dall'art. 2 del D.L.vo n. 25/2008, che riconosce la protezione sussidiaria al "cittadino di un Paese non appartenente all'Unione europea o apolide che non possiede i requisiti per essere riconosciuto come rifugiato, ma nei cui confronti sussistono fondati motivi di ritenere che, se ritornasse nel Paese di origine, o, nel caso di un apolide, se ritornasse nel Paese nel quale aveva precedentemente la dimora abituale, correrebbe un rischio effettivo di subire un grave danno", ma viene meno agli impegni internazionali presi al momento della evacuazione dei miliziani palestinesi a Beirut e quando decise di salvaguardare la propria sovranità nazionale durante la crisi di Sigonella, condannando di fatto un uomo nuovo e libero, al carcere e a ulteriori vessazioni e persecuzioni oppure a una vita impossibile qui in Italia. Una vita senza scampo.
Lunedì scade il termine massimo per il trattenimento al CPT. Nella peggiore delle ipotesi i 30 giorni richiesti dalla commissione per decidere sull'asilo politico sono serviti a preparare qualche scambio occulto finalizzato a mettere Ibrahim nelle mani dei servizi israeliani o americani. Nella migliore potrebbero invece lasciarlo andare lunedì con un foglio di via. Presenteremo ricorso al giudice civile e ci serviranno ancora la vostra solidarietà e le vostre idee. Magari qualcosa a cui né noi, né gli avvocati hanno ancora pensato.
Rifiutando la domanda, l'Italia non solo contravviene alle norme stabilite nell'art. 19 del Testo Unico sull'immigrazione ("In nessun caso può disporsi l'espulsione o il respingimento verso uno Stato in cui lo straniero possa essere oggetto di persecuzione per motivi di razza, di sesso, di lingua, di cittadinanza, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali o sociali, ovvero possa rischiare di essere rinviato verso un altro Stato nel quale non sia protetto dalla persecuzione") e dall'art. 2 del D.L.vo n. 25/2008, che riconosce la protezione sussidiaria al "cittadino di un Paese non appartenente all'Unione europea o apolide che non possiede i requisiti per essere riconosciuto come rifugiato, ma nei cui confronti sussistono fondati motivi di ritenere che, se ritornasse nel Paese di origine, o, nel caso di un apolide, se ritornasse nel Paese nel quale aveva precedentemente la dimora abituale, correrebbe un rischio effettivo di subire un grave danno", ma viene meno agli impegni internazionali presi al momento della evacuazione dei miliziani palestinesi a Beirut e quando decise di salvaguardare la propria sovranità nazionale durante la crisi di Sigonella, condannando di fatto un uomo nuovo e libero, al carcere e a ulteriori vessazioni e persecuzioni oppure a una vita impossibile qui in Italia. Una vita senza scampo.
Lunedì scade il termine massimo per il trattenimento al CPT. Nella peggiore delle ipotesi i 30 giorni richiesti dalla commissione per decidere sull'asilo politico sono serviti a preparare qualche scambio occulto finalizzato a mettere Ibrahim nelle mani dei servizi israeliani o americani. Nella migliore potrebbero invece lasciarlo andare lunedì con un foglio di via. Presenteremo ricorso al giudice civile e ci serviranno ancora la vostra solidarietà e le vostre idee. Magari qualcosa a cui né noi, né gli avvocati hanno ancora pensato.
Perugia, 30 giugno 2008
Rinviata al 20 ottobre l'udienza davanti al Giudice di Pace, per decidere sul ricorso avverso il provvedimento di espulsione di Ibrahim, presentato dagli avvocati Calia (del foro di Roma) e Archilei (del foro di Perugia).
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AVVERTENZE
La nostra è un'informazione Partigiana, perchè siamo al fianco degli uomini e delle donne che resistono all'oppressore e lottano per la propria libertà. Se un popolo è oppresso, umiliato, sfruttato, è giusto che si ribelli. Lo è ancor di più se viene quotidianamente sterminato. La resistenza del popolo palestinere non può pertanto chiamarsi terrorismo, semmai patriottismo. Poiché la propaganda sionista e imperialista detiene il controllo delle coscienze attraverso media, siti internet ecc. abbiamo dovuto fare un'attenta selezione degli articoli pubblicati nella rassegna stampa, tagliando, dove necessario, falsità ed approssimazioni forcaiole e correggendo, ove possibile, gli errori. I tagli e le correzioni sono indicati tra parentesi quadre.LA NOSTRA INFORMAZIONE CORRETTA
E' dire:
E' dire:
Che Abdellatif Ibrahim Fatayer non ha ucciso Leon Klinghoffer;
Che ha pagato carissimo quel tragico errore come tutti i componenti del commando;
Che gli obbiettivi del commando erano militari, non civili;
Che il sequestro dell'Achille Lauro non fu pianificato, ma deciso in una manciata di secondi dai 4 feddayn presenti sulla nave in quel momento, dopo essere stati scoperti;
Che pertanto Abu Abbas e Kaled Hussein, condannati entrambi all'ergastolo per quell'operazione, non ne erano in realtà responsabili, dato che non si trovavano sulla nave a dover decidere in fretta e furia di cambiare la propria missione perché scoperti.
Che ha pagato carissimo quel tragico errore come tutti i componenti del commando;
Che gli obbiettivi del commando erano militari, non civili;
Che il sequestro dell'Achille Lauro non fu pianificato, ma deciso in una manciata di secondi dai 4 feddayn presenti sulla nave in quel momento, dopo essere stati scoperti;
Che pertanto Abu Abbas e Kaled Hussein, condannati entrambi all'ergastolo per quell'operazione, non ne erano in realtà responsabili, dato che non si trovavano sulla nave a dover decidere in fretta e furia di cambiare la propria missione perché scoperti.
Khaled Hussein si trova ora a scontare l'ergastolo nel carcere di Benevento, la Guantanamo italiana, anch'esso nel mirino della CIA, che lo vorrebbe morto.
Abu Abbas è stato catturato dagli americani ed è morto dopo 2 mesi di detenzione nel carcere di Abu Ghraib, dove la cupola dell'amministrazione USA, riunita nel "consiglio delle torture della Casa Bianca", ordinava e definiva nei dettagli gli "interrogatori severi".
Abdellatif Ibrahim Fatayer è ora rinchiuso nel lager di Ponte Galeria, dove c'è molto più controllo che a Voghera (evidentemente nei c.p.t., i cellulari vengono lasciati proprio per controllare meglio i detenuti!) e rischia, con l'espulsione, di seguire il destino di Abu Abbass.
D'altro canto l'FBI ha dimostrato di interessarsi molto al "futuro" di Ibrahim, quando si è presentata nella sua cella a interrogarlo e non certo perché gli USA gli vogliono bene.
Lo accoglierebbero a braccioli di sedia elettrica aperti!
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Appello per la cittadinanza adottiva per Ibrahim
Cercasi cittadin@ italian@ solidale per adottare Ibrahim. Sembra un'impresa impossibile ma vogliamo provarci ugualmente, per scongiurare l'espulsione e/o la detenzione a vita in Italia del compagno palestinese. Non si richiede patrimonio né condizioni economiche agiate e stabili, solo cittadinanza italiana e un'età superiore ai 61 anni. Per contatti e informazioni scrivere a freeibrahim@libero.it
Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento perchè rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perchè mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente perchè non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me e non c'era rimasto nessuno a protestare.
Bertolt Brecht
Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perchè mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente perchè non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me e non c'era rimasto nessuno a protestare.
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