Creato da freeibrahim il 28/04/2008

Libertà per Ibrahim

Blog di sostegno alla campagna per la libertà e contro l'espulsione di Abdellatif Ibrahim Fatayer

 

 

Post N° 56

Post n°56 pubblicato il 15 Maggio 2008 da freeibrahim
 

02/05/2008 16.55

Dignità e libertà per Abdellatif Ibrahim Fatayer
Una storia esemplare, una vita esemplare che evidenzia come la divisione della società in classi segna il destino di ogni individuo e come la vita e le scelte della vita siano, in un certo senso, obbligate. Ibrahim, di origine palestinese, infatti nasce in Libano nel campo di Tall al Zaatar, nasce a Tall al Zaatar, massacrata dalla strage dei Siriani del 1976. Ha visto massacrare il suo popolo, ha visto morire la sua famiglia, sospeso nel limbo di coloro che si trovano senza una identità precisa, identità che purtroppo ancora fanno riferimento a categorie quali Stato, Nazione, Patria, ha cercato il riscatto suo e del suo popolo aderendo al Fronte di Liberazione della Palestina, legato ad Abu Abbas. Per questa formazione ha partecipato all'azione del sequestro dell'Achille Lauro. Ha, per questa sua azione, trascorso metà della sua vita in carcere. Nel 2005 è stato fatto uscire in libertà vigilata con obbligo di firma a Perugia. Dal 9 aprile in concomitanza con la sospensione dell'obbligo di Firma, Ibrahim è stato deportato nel Kampo di detenzione di Ponte Galeria, da dove rischia di essere isnstradato verso la Tunisia tramite espulsione in quanto CLANDESTINO e in quanto apolide. Questa sua doppia condizione di clandestino e apolide rischia di farlo espellere verso la Tunisia. Ciò non deve avvenire, dobbiamo mobilitarci perché la sua dignità e la sua libertà siano tutelati. Se infatti è nota la mancanza della tutela di ogni diritto umano in Turchia e le condizioni del proletariato turco, basta pensare alla giornata del 1° maggio appena trascorsa e come sia praticata la tortura in Turchia, non altrettanta consapevolezza e conoscenza c'è della situazione in merito ai diritti umani e alle garanzie in  Tunisia.
IBRAHIM NON PUO' ESSERE INSTRADATO PERCHE' LA SITUAZIONE IN TUNISIA E' QUESTA
IL PROLETARIATO NON HA NAZIONE!
LIBERTA' E DIGNITA' PER IBRAHIM!
FUOCO ALLE CARCERI E A TUTTI I KAMPI DI RECLUSIONE!
L'Avamposto degli Incompatibili

 
 
 

Post N° 55

Post n°55 pubblicato il 15 Maggio 2008 da freeibrahim
 

29/04/2008 10.39

Come casa editrice, aderiamo alla campagna, avendo anche rinunciato a partecipare alla Fiera del libro di Torino - ove eravamo invitati dalla Regione Veneto a partecipare - a causa della dedica ad "Israele" di questa manifestazione culturale.
Edizioni Lavoro Liberato

 
 
 

Post N° 54

Post n°54 pubblicato il 15 Maggio 2008 da freeibrahim
 

29/04/2008 10.38

Aderiamo alla campagna come AVae-m riconoscendo nelle discriminazioni dello Stato italiano in funzione anti-palestinese lo stesso marchio nazista e fascista che caratterizza lo storico comportamento del sionismo nei confronti dei Popoli Palestinese e Libanese e delle vicine terre.
Associazione Vittime armi elettroniche-mentali

 
 
 

Post N° 53

Post n°53 pubblicato il 15 Maggio 2008 da freeibrahim
 
Foto di freeibrahim

Milano, 25 aprile 2008
IL VOLANTINO DELLA PANETTERIA OCCUPATA

 
 
 

Post N° 52

Post n°52 pubblicato il 15 Maggio 2008 da freeibrahim
 

23/04/2008 8.22

Solidarietà ed iniziative per Ibrahim.
Aderisco Vostro appello a favore di Ibrahim come giuntomi da Mariano Mingarelli (Presidente Assoc. Amicizia Italia Palestina di Firenze). Sono interessato e disponibile alla possibilità di forme di "affido-adozione" da organizzare collettivamente sul piano legale ed operativo. Credo infatti che Ibrahim abbia comunque diritto a disintossicarsi (anche se non tossicodipendente) da un regime di dipendenza coercitiva in cui ha vissuto fino ad ora in Italia. Tale Riabilitazione (credo prevista anche dal Codice Penale e dalla Legge Italiana in generale) può permettergli qualsiuasi scelta autonoma e per lui costruttiva. Ringraziandovi dell'attenzione, cordiali saluti.
Mario Alvisi, Socio A. A. I. P. (Medico Psichiatra ; Psicoanalista Gruppo-Analisi; Montevarchi - Arezzo)

 
 
 

Post N° 51

Post n°51 pubblicato il 15 Maggio 2008 da freeibrahim
 

22/04/2008 11.39

Solidarietà
Mi associo nell'esprimere la mia totale solidarietà a Ibrahim, sperando che questa battaglia per la sua libertà abbia successo.
Caterina Guarna Pisa (dell'associazione di amicizia italo-palestinese)

 
 
 

Post N° 50

Post n°50 pubblicato il 15 Maggio 2008 da freeibrahim
 

19/04/2008 19.26

non mollare
Ciao ibrahim,non mollare, hai sbagliato, hai pagato, ora che sei un uomo libero hai gli stessi diritti di tutti, hai diritto di vivere e di ricominciare. Spero di conoscerti presto.
Anonimo

 
 
 

Post N° 49

Post n°49 pubblicato il 15 Maggio 2008 da freeibrahim
 

18/04/2008 16.23

Aderisco alla richiesta di esprimere solidarietà al patriota palestinese!
Alessandro Leoni (CPN PRC, Segreteria reg. toscana), Massimo De Santi (CPF Livorno)
Saluti, auguri di buon lavoro!
Alessandro Leoni

 
 
 

Post N° 48

Post n°48 pubblicato il 15 Maggio 2008 da freeibrahim
 

18/04/2008 11.06

cosa fare...
Faccio parte del Gruppo di Sostegno al Popolo Palestinese di Massa-Carrara, vorrei organizzare qualcosa per Ibrahim Abdellatif Fathayer, penso a una cena di sottoscrizione, un presidio, un incontro...in questo momento stiamo proiettando dei film sulla Palestina, il prossimo sarà lunedì. In quell'occasione vorrei poter dire qualcosa, sicuramente trasmetterò il numero di telefono e l'indirizzo, e inviterò la gente a sostenerlo anche economicamente, voi potete mandarmi qualche materiale? Non so, posso proporre una petizione da firmare, qualcos'altro da fare? Attendo con ansia una vostra risposta e vi ringrazio per quello che fate!
Barbara
P.s Stiamo trasmettendo su un network di Radio Popolare uno speciale mensile sulla Palestina, pensate sia possibile fargli un'intervista telefonica? Di persona sarebbe bellissimo, ma so che sicuramente non sarà possibile.
Grazie ancora,
Barbara Monaco

 
 
 

Post N° 47

Post n°47 pubblicato il 15 Maggio 2008 da freeibrahim
 

16/04/2008 16.52
Richiesta info. su Abdellatif Ibrahim Fatayer
buongiorno,

Luisa Morgantini, Vice Presidente del Parlamento Europeo, vorrebbe fare qualcosa per la vicenda di Abdellatif Ibrahim Fatayer, vorrebbe anche andarlo a trovare nel CPT di Ponte Galeria. Sapreste darci più indicazioni al riguardo? In attesa di risposta, cordialmente
Segreteria Ufficio Luisa Morgantini - Roma

 
 
 

Post N° 46

Post n°46 pubblicato il 15 Maggio 2008 da freeibrahim
 

14/04/2008 12.43

Ciao, sono Orsola Casagrande del manifesto. Ho ricevuto la vostra email e vorrei poter fare qualcosa. mi potete contattare per favore il prima possibile? Chiaramente bisogna scrivere di questa storia incredibile ma ahinoi purtroppo non 'anomala'.... e poi vediamo che riusciamo a fare. da parte mia massima disponibilità.
Grazie e a prestissimo
Orsola Casagrande

 
 
 

Post N° 45

Post n°45 pubblicato il 15 Maggio 2008 da freeibrahim
 

14/04/2008

LIBERTA' PER Abdellatif Ibrahim
Appello per un presidio davanti il cpt ponte galeria per bloccare l'espulsione di Ibrahim e per la sua libertà. Facciamo appello a tutte le realtà romane di mobilitarsi nei prossimi giorni, date e modalità da decidere in base agli impegni dei compagni del posto. Non basta il passaggio legale (presentato dall'avvocato Sandro Clementi a Strasburgo - Corte Europea per i diritti umani), ci vogliono azioni di solidarietà concrete e farci sentire da vicino.
Shokri Hroub, udap

 
 
 

Post N° 44

Post n°44 pubblicato il 15 Maggio 2008 da freeibrahim
 

14/04/2008 12.41

Solidarietà a Abdellatif Ibrahim Fatayer.
Come presidente dell'Associazione di Amicizia Italo-Palestinese Onlus di Firenze vorrei inviare tutta la mia solidarietà personale e quella dei membri dell'associazione ad Abdellatif Ibrahim Fatayer, specie per le sofferenze alle quali continua ad essere sottoposto, anche ora che la pena alla quale era stato condannato è ormai giunta a conclusione. L'averlo trasferito con tanta sollecitudine al Cpt di Ponte Galeria, in attesa probabilmente di un provvedimento di espulsione, è molto significativo e quanto mai pericoloso per il suo destino futuro. Israele, da una parte. e gli Stati Uniti, dall'altra, hanno certamente già deciso come intervenire per la soluzione del suo "caso". Quale governo italiano, indipendentemente dalla sua costituzione, sarà capace di dimostrare uno spirito di
autonomia e proporre una soluzione civile ed umanitaria per questa che potrebbe essere una nuova vittima della strategia del terrore di stato?
Restiamo in attesa di proposte operative che possano essere messe in campo per salvare Abdellatif Ibrahim Fatayer. La solidarietà non può essere fatta solo di parole!
Mariano Mingarelli

 
 
 

Post N° 43

Post n°43 pubblicato il 15 Maggio 2008 da freeibrahim
 

14/04/2008 9.55

solidarietà (individuale, purtroppo)
Avendo saputo da Al-Awda del tentativo di fare sparire in un qualche lager segreto dell' imperialismo Ibrahim Adallah, comunico la mia disponibilità a firmare contro questo ennesimo tentativo sionazista di persecuzione e di violazione dei diritti umani di una persona.
Giulio Bonali

 
 
 

Post N° 42

Post n°42 pubblicato il 15 Maggio 2008 da freeibrahim
 

13/04/2008 23.34

LIBERTA' PER IBRAHIM!
La mia piena adesione. Inoltro subito il comunicato a tutte le realtà che conosco. Un abbraccio a Ibrahim, che lo senta forte!
Doriana Goracci

 
 
 

Post N° 41

Post n°41 pubblicato il 15 Maggio 2008 da freeibrahim
 

11/04/2008 16.10

Dal carcere duro, alla libertà vigilata, al lager di Ponte Galeria
LIBERTA' PER IBRAHIM ABDELLATIF FATHAYER!
Abdellatif Ibrahim Fatayer, palestinese di 43 anni, ha scontato 20 anni di carcere duro in Italia per l’operazione FLP, di Abu Abbas, dell’Achille Lauro. Uscito nel 2005 in libertà vigilata a Perugia con l’obbligo della firma fino al 20 aprile 2008, ieri, 9 aprile, si è recato a firmare in questura e in quella sede gli sono stati comunicati la revoca della libertà vigilata e il trasferimento in un c.p.t. di Roma. E' stato trattenuto e maltrattato nella questura di Perugia per 4 ore così come si era presentato: senza soldi, senza un cambio, senza un soprabito, con una sola maglietta addosso e senza poter avvisare nessuno. Il cellulare gli è stato sequestrato perché dotato di videofonino. In questura c'era un giornalista della Nazione al quale lui ha potuto dire di avvisare l'opinione pubblica che lo stavano deportando a Roma (naturalmente l'anonimo giornalista della Nazione ha condito l'articolo odierno con alcune considerazioni sue che Ibrahim non condivide). Dalla questura ieri sera è stato trasferito a Ponte Galeria e grazie alla solidArietà di altri detenuti ha potuto avvisare qualche compagno qui a Perugia di cosa gli stava succedendo.
Ibrahim è nato in Libano il 7.10.1965, nel campo di Tall Al Zaatar, divenuto tristemente famoso per la strage commessa dai siriani nel 1976. Ha visto uccidere il padre che cercava di proteggerlo dai militari, davanti ai suoi occhi quand'era bambino. Ha perso quasi tutta la sua famiglia nella guerra del Libano degli anni '80 e successivamente. Sembra abbia ancora una sorella in vita ma non si sa come rintracciarla. Ha fatto la guerra per la liberazione della Palestina, il suo Popolo, la sua identità.
Il 7 ottobre del 1985 s'imbarcò sull'Achille Lauro con altri giovani profughi palestinesi, per scendere al porto israeliano di Ashdud e rapire dei soldati israeliani in cambio della liberazione di alcuni prigionieri palestinesi. Le cose non andarono secondo i piani prestabiliti e nella base americana di Sigonella, in Sicilia, Ibrahim fu arrestato insieme ai suoi compagni e condotto in carcere a Spoleto, dove rimase oltre 2 anni in totale isolamento. Dopo Spoleto Voghera e poi ancora Spoleto (sez. EIV), Livorno (sempre in sezione EIV), Spoleto.
Poté vedere sua madre due sole volte prima che morisse, mentre era a Voghera. Aveva 20 anni quando entrò nelle carceri italiane e ne uscì a 40. Aveva una famiglia in Libano, ora non ce l'ha più. Chi lo ha conosciuto lo ricorda corretto sempre con tutti, verace e simpatico. Nei 3 anni di libertà vigilata a Perugia, dormiva in un appartamento della Caritas, lavorando inizialmente in un kebab, ma non ci stava dentro e voleva qualcosa di più solido, una esigenza legittima, per un esiliato. La permanenza a Perugia è stata segnata da costanti molestie da parte delle forze dell'ordine e dei servizi.
Nel 2004 ricevette delle richieste, girate per rogatoria alla Magistratura di Spoleto e Perugia, per cui gli USA lo volevano ancora processare per l'Achille Lauro, in barba al processo di Genova e ai decenni scontati in galera. Non procedettero per rogatoria perché la riapertura dell'inchiesta doveva rimanere segreta e la notizia trapelò su alcune testate giornalistiche, suscitando un certo clamore mediatico. Hanno aspettato adesso le elezioni per farlo fuori, per farlo finire a Guantanamo, o Abu Graib, o in qualche altro infame tugurio dell'imperialismo! Come ha scritto il cronista della Nazione: "Non c'è Stato che voglia riconoscere l'ex feddayn dell'Achille Lauro, é un cittadino troppo ingombrante. Dopo l'inferno del carcere e il limbo di Perugia, ora lo attende un non-luogo."
NON POSSIAMO PERMETTERGLIELO!
LIBERTA' PER IBRAHIM ABDELLATIF FATHAYER !
Per scrivergli la nostra solidarietà, telegrammi a Abdellatif Ibrahim Fatayer, c/o CPT: Ponte Galeria, via Portuense 1680, km 10.400 - 00148 - Roma
Rete Antifascista Perugina

 
 
 

Post N° 40

Post n°40 pubblicato il 15 Maggio 2008 da freeibrahim
 
Foto di freeibrahim

09/04/2008 23.05

LIBERTA' PER IBRAHIM ABDELLATIF FATAYER PORTATO IN CPT A ROMA DOPO 20 ANNI DI CARCERE E 3 DI SOGGIORNO OBBLIGATO A PERUGIA!
Ibrahim Abdallah Fathayer è nato nel 1965 nel campo di Tall Al Zaatar, divenuto tristemente famoso per la strage commessa dai siriani nel 1976. Ha fatto la guerra per la Palestina, suo Popolo. Ha perso quasi tutti i parenti nella guerra del Libano degli anni '80 e successivamente. Ha una sorella. E' stato tirato dentro all'operazione del FLP di Abu Abbas nella Achille Lauro in cui perse la vita un cittadino paralizzato dalla doppia cittadinanza, israeliano-americano, e per questo dopo aver rischiato moltissimo a Sigonella, quando Craxi non concesse i catturati ai militari USA, nell'ottobre 1985, venne condotto in carcere a Spoleto, dove rimase oltre 2 anni in totale isolamento. Poi venne trasferito a Voghera, dove lavorò e concesse anche interviste a giornalisti italiani. Corretto sempre con tutti, verace e simpatico, poté vedere sua madre due sole volte prima che morisse, mentre era a Voghera. Venne poi trasferito a Spoleto di nuovo (sez.EIV) nel luglio 2002, quando arrivò Ciampi venne portato a Livorno EIV, quindi a novembre tornò a Spoleto. Ci conoscemmo lì e se ogni tanto litigammo fu perché lui non capiva la mia tensione che subivo quotidianamente, ma rimanemmo amici. Ci siamo rivisti solo il 26 luglio a Perugia, ed io avrei voluto iniziare la campagna di informazione per il suo diritto di permesso di soggiorno in Italia sin da settembre, ma lui che aveva mantenuto il rispetto della tattica difensiva decisa dal suo avvocato genovese, aveva più volte detto che era bene aspettare. Oggi si è presentato in Questura di Perugia, aveva 3 anni di soggiorno obbligato a Perugia, emesso dalla Magistratura italiana dopo che aveva scontato la sua pena con 20 anni di carcere e alcuni anni tra giorni di liberazione anticipata ed indulto del 86 e del 90. Era entrato in carcere a 20 anni, ne era uscito a 40. Aveva una famiglia in Libano, ora non ce la ha. Non ha trovato una compagna in Italia. Ha lavorato appena uscito in un kebab, ma non ci stava dentro e voleva qualcosa di più solido, una esigenza legittima, per un esiliato.
Adesso è in CPT a Roma, pare senza che possa usare il telefonino, un diritto che ha, e che dovrebbe essere rispettato nei CPT. Nel 2004 ricevette delle richieste, girate per rogatoria alla Magistratura di Spoleto e Perugia, per cui gli USA lo volevano ancora processare per l'Achille Lauro, in barba al processo di Genova e ai decenni scontati di galera. Non procedettero per rogatoria, hanno aspettato adesso le elezioni per farlo fuori, per farlo finire a Guantanamo, o alle Maldive, o in qualche infame tugurio dell'imperialismo.
IMPEDIAMOGLIELO!
LIBERTA' PER IBRAHIM ABDELLATIF FATHAYER!
Paolo Dorigo

 
 
 

Post N° 39

Post n°39 pubblicato il 13 Maggio 2008 da freeibrahim
 
Tag: News

Lunedì 12 maggio 2008

Presentati il ricorso contro il decreto di espulsione e la richiesta di asilo politico di Ibrahim 

 
 
 

Post N° 38

Post n°38 pubblicato il 12 Maggio 2008 da freeibrahim
 
Foto di freeibrahim

Venerdì 16 maggio, Padova/Mortise
Incontro pubblico con la Delegazione Palestinese del Comitato popolare contro l'assedio di Gaza

ore 21, presso la sala Pertini in via Bajardi 5

PER ascoltare chi vive quotidianamente nella Striscia,
PER sostenere attivamente la popolazione sotto assedio coordinandoci con la campagna europea
PER la Libertà della Palestina dall'oppressione coloniale occidentale
PER aderire alla campagna: Libertà e cittadinanza ad Ibrahim Fatayer
Promuovono: Palestinesi nel Veneto - Soccorso Popolare Veneto

Partecipano: Circolo Comunista Gastone Foco; G.P. Coordinamento Antifascista Antimperialista Alto Vicentino; Compagni di Bassano; Centro di Documentazione Com.te Giacca Padova; Soccorso Rosso Proletario del Veneto; Edizioni Lavoro Liberato; Partito Comunista dei Lavoratori-Veneto; Movimento per la Costituente Comunista
L'incontro con la delegazione di Gaza è andato bene e ha visto la partecipazione di circa 80 persone. Nel corso dell'assemblea sono stati distribuiti volantini con l'appello per Ibrahim e quello per l'assemblea nazionale contro la repressione del 21 giugno a Roma, indetta da Proletari Comunisti. L'appello dei compagni all'unità e per la costruzione di un sit-in a Roma per Abdellatif è stato molto applaudito e al termine dell'assemblea Ibrahim ha potuto parlare a telefono con un componente della delegazione di Gaza.

 
 
 

Post N° 37

Post n°37 pubblicato il 12 Maggio 2008 da freeibrahim
 

9/05/2008

RICOSTRUIAMO LA SOLIDARIETA’ DI CLASSE
Contro la persecuzione politica dei comunisti, dei rivoluzionari, degli antifascisti, degli anarchici, degli antimperialisti.
Contro la piovra repressiva della borghesia imperialista, che tenta di fare tabula rasa di ogni movimento e individualità incompatibile con lo stato di cose esistente.
Oggi più che mai è necessario unire le forze per la costruzione di un soccorso rosso proletario di massa, perché tali sono ormai le proporzioni assunte dalla repressione e non è più possibile pensare di invertire la rotta di quest’ondata di criminalizzazione, disperdendosi in rivoli di singole campagne contro questa o quest’altra montatura. E’ guerra quella che il sistema capitalistico sta portando avanti contro il proletariato resistente e in guerra bisogna ritrovare l’unità, riconoscere gli amici, i fratelli, i compagni.
Per questo aderiamo al presidio che si terrà a Bologna il prossimo 13 maggio, in occasione dell'Udienza preliminare dell'ottavo procedimento giudiziario intentato dal PM Giovagnoli contro i compagni dei CARC, dell’ASP e del (n)PCI.
Per questo raccogliamo la proposta di Proletari Comunisti per un’assemblea nazionale contro la repressione il 21 giugno a Roma.
Basta con le montature politico-giudiziarie contro i movimenti, le lotte, le organizzazioni sindacali e proletarie!
Basta con gli abusi, gli omicidi e le aggressioni poliziesche, razziste e nazifasciste contro immigrati, cittadini inermi, antifascisti, ecc!
Basta con il regime del 41 bis, dell’EIV, dell’AS, usati per annientare la resistenza dei prigionieri rivoluzionari!
Basta con il fascista codice Rocco, con l’art. 270 bis e tutti i reati associativi, utilizzati ormai di routine come strumento di deterrenza e criminalizzazione delle lotte sociali!
Contro ogni forma di persecuzione politica e di tortura, in carcere e fuori
Contro il pacchetto sicurezza e le misure sicuritarie di stampo fascista e razzista di sindaci e prefetti, sceriffi in tricolore
Contro i CPT, i lager per migranti, dove ti fanno morire di fame e se protesti ti massacrano di botte. Perché se sei un immigrato sei automaticamente un criminale o tutt’al più non sei nessuno. E se non sei nessuno ti sbattono in un “non luogo” e possono fare di te quello che vogliono, tanto non esisti.
Ma noi esistiamo e resistiamo, con la nostra rabbia e la nostra solidarietà. Quello che lo Stato chiama terrore è amore di classe.
“TERRORISTA” E’ IL PADRONE, NON CHI LO COMBATTE!
SOLIDARIETA’ DI CLASSE AI COMPAGNI INQUISITI!
LIBERTA’ PER I PRIGIONIERI RIVOLUZIONARI!
LIBERTA’ E DIGNITA’ PER I COMPAGNI PALESTINESI DETENUTI IN ITALIA:
ABDELLATIF IBRAHIM FATAYER E KHALED HUSSEIN
Rete Antifascista Perugina


 
 
 
AVVERTENZE

La nostra è un'informazione Partigiana, perchè siamo al fianco degli uomini e delle donne che resistono all'oppressore e lottano per la propria libertà. Se un popolo è oppresso, umiliato, sfruttato, è giusto che si ribelli. Lo è ancor di più se viene quotidianamente sterminato. La resistenza del popolo palestinere non può pertanto chiamarsi terrorismo, semmai patriottismo. Poiché la propaganda sionista e imperialista detiene il controllo delle coscienze attraverso media, siti internet ecc. abbiamo dovuto fare un'attenta selezione degli articoli pubblicati nella rassegna stampa, tagliando, dove necessario, falsità ed approssimazioni forcaiole e correggendo, ove possibile, gli errori. I tagli e le correzioni sono indicati tra parentesi quadre.

LA NOSTRA INFORMAZIONE CORRETTA

E' dire:

Che Abdellatif Ibrahim Fatayer non ha ucciso Leon Klinghoffer;
Che ha pagato carissimo quel tragico errore come tutti i componenti del commando;
Che gli obbiettivi del commando erano militari, non civili;
Che il sequestro dell'Achille Lauro non fu pianificato, ma deciso in una manciata di secondi dai 4 feddayn presenti sulla nave in quel momento, dopo essere stati scoperti;
Che pertanto Abu Abbas e Kaled Hussein, condannati entrambi all'ergastolo per quell'operazione, non ne erano in realtà responsabili, dato che non si trovavano sulla nave a dover decidere in fretta e furia di cambiare la propria missione perché scoperti.

Khaled Hussein
si trova ora a scontare l'ergastolo nel carcere di Benevento, la Guantanamo italiana, anch'esso nel mirino della CIA, che lo vorrebbe morto.

Abu Abbas è stato catturato dagli americani ed è morto dopo 2 mesi di detenzione nel carcere di Abu Ghraib, dove la cupola dell'amministrazione USA, riunita nel "consiglio delle torture della Casa Bianca", ordinava e definiva nei dettagli gli "interrogatori severi".
 
 



Abdellatif Ibrahim Fatayer
è ora rinchiuso nel lager di Ponte Galeria, dove c'è molto più controllo che a Voghera (evidentemente nei c.p.t., i cellulari vengono lasciati proprio per controllare meglio i detenuti!) e rischia, con l'espulsione, di seguire il destino di Abu Abbass.

D'altro canto l'FBI ha dimostrato di interessarsi molto al "futuro" di Ibrahim, quando si è presentata nella sua cella a interrogarlo e non certo perché gli USA gli vogliono bene.
Lo accoglierebbero a braccioli di sedia elettrica aperti!
 

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Appello per la cittadinanza adottiva per Ibrahim

Cercasi cittadin@ italian@ solidale per adottare Ibrahim. Sembra un'impresa impossibile ma vogliamo provarci ugualmente, per scongiurare l'espulsione e/o la detenzione a vita in Italia del compagno palestinese. Non si richiede patrimonio né condizioni economiche agiate e stabili, solo cittadinanza italiana e un'età superiore ai 61 anni. Per contatti e informazioni scrivere a freeibrahim@libero.it
 
 
DIRITTO DI ASILO E CITTADINANZA
PACCHETTO "SICUREZZA" E CPT
 
Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento perchè rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perchè mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente perchè non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me e non c'era rimasto nessuno a protestare.

Bertolt Brecht
 

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