IL GIORNO CHE VERRA'

STANDBY


I progetti per la seratina di ieri sembravano essere al top, ma nn avevo inserito nel programma quel margine di eventualitą che puntualmente passa dalle mie parti durante i miei momenti ok.Una litigata.Un pianto...Credo di aver dormito due ore in tutto questa notte e alle sei dovevo gią essere al lavoro, poi le lezioni da seguire aspettando che arrivassero il prima possibile le tredici per andarlo ad aspettare fuori dal lavoro, mettendo da parte l'orgoglio, accompagnata dalla sola voglia di poterlo abbracciare.30 secondi, di orologio. Trenta secondi scarsi per un ciao, un bacio ed un "ti chiamo questa sera" accompagnato da un "poi ne dobbiamo parlare". Sono quattro ore che non apro bocca, con nessuno, non dico una parola, non rispondo al telefono, sto con gli occhi spalancati a guardare nemmeno io so cosa, con un peso enorme sullo stomaco e le lacrime che non si decidono a scendere, un libro di fronte a me, da leggere e sottolineare... e il tempo che scorre in attesa di questa sera.-ELI