Fripplecandies

Dì.


Ogni mattina mi alzo. Anche quando non mi va. Anche quando preferirei rimanere impacchettata fra le coperte calde, intontita e scarsamente consapevole. Invece la sveglia suona, o una voce chiama il mio nome, e io automaticamente scatto in piedi come un soldatino, sorriso stampato in faccia fra le pieghe lasciate dal cuscino.Ogni mattina vorrei aprire gli occhi e trovarmi altrove, ovunque io sia vorrei essere altrove. Lontano e sola per davvero. O con qualcuno, ma solo con chi voglio per davvero. Invece no, sono qui, sono li, sono la. I dati di fatto non mi hanno mai spaventato.In realtà una cosa sola mi spaventa davvero molto ora: la solitudine, la temo più della morte. La solitudine, morte vivente. Ora, per me, è questo.Vivo una vita che non mi appartiene più, colma di vuoti e di apparenze. Colpe? No! Odio chi incolpa gli altri. Il problema è solo mio. Il problema sono io. Non vado più bene. Accade. Come accade di aver voglia di smettere di vivere, senza un perché, senza un percome. Ma passerà, perché come scrisse qualcuno un po' di tempo fa, la morte non la si può decidere, con tutta una serie di motivazioni in cui io ancora oggi credo. No, non posso decidere di morire come e quando voglio io. Mi rassegnerò, non si può decidere della propria vita in questa vita, in questo mondo. Andrò a letto, leggerò, e domattina mi sveglierò, e scatterò in piedi come un soldatino sorridente.