Gli occhi celesti, col sole diventano quasi trasparenti, e se nel cielo ci son le nuvole diventano grigi.
La sua bocca è delicata e appena rosa, come tutta la sua pelle.
Ha tredic'anni e il suo manto color champagne con le punte di un delicato cipria, è morbido e folto come quando era piccino.
Lui è sempre stato amato da tutti, la sua presenza discreta, la sua vocina sottile e le fusa potenti hanno sempre conquistato ogni persona, se poi fissavi gli occhi nei suoi eri perso. Ancora oggi è così. Non si può fare a meno.
Eppure lui adesso, coi suoi tredici anni e i suoi otto chili, è fragile e delicato, le fusa son così forti che sembrano ruggiti. Sta male. Tanto.
E tutta la casa si copre di silenzio e sguardi bassi. Tutti ci facciamo la stessa domanda: e poi? come sarà?
Lei non oserò guardarla, già dalla voce al telefono intuisco tutto, la conosco molto bene. Però una morsa stringe lo stomaco, e gli occhi già deboli si stringono.
Una lacrima piccolina rotola sulla guancia, sarà un periodo così duro da affrontare... nemmeno lo sbocciare dei fiori e il loro profumo renderà più leggero il sentire.
Ma venerdì sarò di nuovo la, e accarezzerò U., per un sacco di ore, fingerò teatralmente un'allegria che non conosco e non provo, e lei l'abbraccerò forte ogni volta che vorrà, in silenzio.
Anche se sono cattiva.