Dalle stelle...

AVE MARIA!


La città ideale (ma reale) dei cattolici USANo, non è un delirio, almeno non il mio... Ave Maria è già in fase di costruzione e sorgerà in Florida nel 2007 e l'immagine qui sopra è una di quelle che costituiscono il progetto. In questo Paradiso (o Inferno?!) terrestre ci sarà un'Università cattolica, saranno banditi pronografia, aborto, anticoncezionali e potranno vivere 30 000 eletti.Alla faccia del proselitismo e del contaminare il mondo con i principi di Cristo, in barba a quel Dio fattosi uomo che vorrebbe permeare questa terra sporca con i valori della fratellanza e della solidarietà tra simili. Si scelga l'isolamento, ci si allontani dalla sordida quotidianità di uomini e donne normali, peccatori e peccatrici anche un po'fieri di esserlo. Si vada lontano, si abbia la presunzione di essere privilegiati già nel regno degli uomini senza aspettare quello dei Cieli, si guardi e si giudichi dall'alto, ma comunque più in basso delle nuvole, pur di giudicare e distinguersi.Davvero il Vaticano, così spesso impegnato a puntare l'indice non per indicare chi ha bisogno, ma per giudicare chi offende la (loro) morale dominante accetterà questa tendenza all'isolamento e all'emarginazione, questa tendenza a rinchiudersi in una riserva indiana? Perché allora, guidati da divina coerenza, la smettano pure di intromettersi nelle nostre bassissime faccende, rinuncino ad esercitare non solo un ruolo di guida delle coscienze, ma un ruolo qualsiasi, smettano pure di amplificarsi nei nosrti pulpiti mediatici così corrotti, così vergognosamente mondani.Se davvero preferissero la via della fuga a quella del confrono reciproco, se davvero decidessero di rinunciare a stare tra tutte le donne e tutti gli uomini di questo mondo beh... se così fosse non si ritirino a celebrare i loro riti d'elite in un lembo di questa triste terra, non scelgano la Florida (anche ad Ave Maria, come nel resto dello stato, ci sarebbe la pena di morte?)... scelgano la Luna, così lontana da noi, così più in alto di noi... Ma forse a quel punto, ritenendoci indegni, ci oscurerebbero la sua luce, conforto di tante sudice notti di amori mondani, così carnali e insieme spirituali, così bestiali e allo stesso tempo, se son degno di dirlo, "divine"...