Creato da aliasnove il 10/01/2013

IL LAVORO

Nell'era della globalizzazione

 

 

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SFRUTTAMENTO SENZA FRENI, LA NATURA SEMPRE PIU' A RISCHIO

Post n°302 pubblicato il 30 Luglio 2019 da aliasnove

È arrivato anche quest’anno, con tre giorni in anticipo rispetto al 2018, l’Earth Overshoot Day. Significa che l’umanità ha consumato in meno di 7 mesi il budget di risorse naturali che il nostro pianeta ci ha messo a disposizione per l’intero 2019. Per la prima volta, la data cade nel mese di luglio, il 29. Significa, in pratica, che secondo i calcoli del Global Footprint Network – un’organizzazione internazionale sulla sostenibilità, che sta lavorando per reagire agli effetti del cambiamento climatico – l’umanità sta usando attualmente la natura 1,75 volte più velocemente di quanto gli ecosistemi del nostro Pianeta siamo in grado di rigenerare.

IL SOVRASFRUTTAMENTO, però, è possibile solo a una condizione: non teniamo conto del fatto che stiamo esaurendo il nostro capitale naturale, fatto che compromette la sicurezza delle risorse future dell’umanità: i «costi» di questa sovraspesa ecologica globale, del modello di vita occidentale, in particolare, stanno diventando sempre più evidenti sotto forma di deforestazione, erosione del suolo, perdita di biodiversità o accumulo di anidride carbonica nell’atmosfera. Quest’ultimo aspetto, poi, porta diretto al cambiamento climatico e agli eventi meteorologici estremi più frequenti (come dimostrano anche le ondate di calore dell’ultima settimana di luglio, che già si erano registrate in tutta Italia anche nell’ultima settimana di giugno) .

«ABBIAMO SOLO UNA TERRA: questo è il contesto che inquadra in definitiva l’esistenza umana. Non possiamo usare risorse pari a quelle di 1,75 pianeti Terra senza conseguenze distruttive», ha commentato Mathis Wackernagel, fondatore della Global Footprint Network e co-inventore della contabilità dell’impronta ecologica. Il dato offerto è, peraltro, quello medio, perché se si trattasse dell’Italia, sarebbero necessari 4,7 Paesi pari al nostro per rispondere alla domanda di risorse dei suoi cittadini, mentre a livello globale servirebbero ben 5 «Terre» se tutti usassero risorse come i cittadini degli Stati Uniti d’America, 4,1 se fossero tutti australiani, 3 se fossero tutti tedeschi.

SECONDO IL GLOBAL Footprint Network, «l’umanità alla fine dovrà operare nel rispetto delle risorse ecologiche della Terra, indipendentemente dal fatto che l’equilibrio sia ripristinato da disastri ambientali o da un approccio razionale».

Secondo Wackernagel, «le aziende e i Paesi che comprendono e gestiscono la realtà dell’operare in un contesto planetario sono in una posizione molto migliore per affrontare le sfide del Ventunesimo secolo».

L’esigenza è una sola: spostare all’indietro la data del Earth Overshoot Day. Se lo facessimo di 5 giorni all’anno, questo consentirebbe all’umanità di raggiungere l’equilibrio con le risorse prodotte dal nostro Pianeta – un equilibrio perso nel 1969 – entro il 2050.

Global Footprint Network ha calcolato soluzione disponibili e finanziariamente vantaggiose, lanciao una campagna – si chiama #MoveTheDate – che tocca cinque settori chiave: le città, l’approvvigionamento di energia, la produzione di cibo, la popolazione e l’uso delle risorse pianeta. Basterebbe, ad esempio, ridurre del 50% le emissioni di CO2 derivanti dalla combustione di combustibili fossili per #MoveTheDate di ben 93 giorni, pari a 3 mesi.

CHRISTIANA FIGUERES, ex segretario esecutivo della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (UNFCCC), Bertrand Piccard, fondatore della Fondazione Solar Impulse e Sandrine Dixson-Declѐve, co-presidente del Club di Roma, sono tra coloro che nelle ultime settimane hanno fatto appelli per #MoveTheDate.

IL GLOBAL FOOTPRINT Network ha lanciato una #MoveTheDate Solutions Map, che permette agli utenti di connettersi tra loro – sulla base della posizione geografica e del focus di interesse – accelerando l’implementazione di nuovi progetti nel mondo reale.
Che siamo al punto di non ritorno lo ha detto anche l’astronauta Luca Parmitano, nel primo collegamento con i giornalisti dalla Stazione Spaziale Internazionale, organizzato dall’Agenzia Spaziale Europea (Esa) presso il Museo della Scienza e Tecnica di Milano: «Negli ultimi 6 anni ho visto deserti avanzare e ghiacci sciogliersi, spero che le nostre parole possano allarmare davvero verso il nemico numero uno di oggi».

Luca Martinelli  il manifesto

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Commenti al Post:
woodenship
woodenship il 02/08/19 alle 04:19 via WEB
Ho i brividi,quando vedo trionfare certi negazionisti alle elezioni.Mi vien da pensare a quel detto che recita:dio acceca coloro che vuol perdere............Ciao......W.....
 
 
aliasnove
aliasnove il 02/08/19 alle 19:40 via WEB
quelli che non ammettono il cambiamento del clima lo fanno per non mettere in discussione il modello capitalista che ne è la causa principale. Ciao Wood a presto
 
   
woodenship
woodenship il 10/08/19 alle 04:49 via WEB
Ma su questa terra ci vivono anche loro:una volta che sarà devastata,dove possono sperare di andare loro,oppure i loro eredi?.....
 
ditantestelle
ditantestelle il 07/08/19 alle 16:40 via WEB
Quale futuro per questo Pianeta che lasciamo ai nostri figli.. ..
Dobbiamo recuperare e in fretta. Basta parole, servono fatti.
 
 
aliasnove
aliasnove il 08/08/19 alle 15:32 via WEB
Hai assolutamente ragione.
 
surfinia60
surfinia60 il 20/08/19 alle 16:11 via WEB
La disinvoltura con la quale l'essere umano continua a vivere come ha sempre fatto, nonostante il bombardamento mediatico riguardante la deriva verso cui stiamo navigando, mi fa sentire vana ogni piccola speranza di invertire la rotta verso la distruzione. E' evidente che, per quanto se ne parli, il messaggio non arriva forte e chiaro come dovrebbe, pertanto non si traduce in fattive soluzioni. Finiremo come meritiamo, non come gli incolpevoli dinosauri.
 
 
aliasnove
aliasnove il 23/08/19 alle 20:30 via WEB
Pienamente d'accordo Surfinia
 
e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 20/08/19 alle 18:25 via WEB
Sono notizie da brivido. Sono notizie che comunque ci aspettavamo. Saremo in grado di risolvere almeno in parte lo scempio compiuto negli anni in nome del progresso e senza coscienza di sorta? Ciao Alias :)
 
 
aliasnove
aliasnove il 23/08/19 alle 20:33 via WEB
Per risolverlo bisogna mettere in discussione questo modello di sviluppo liberista o almeno renderlo più umano ma è molto difficile perché ha nel suo DNA la crescita illimitata. Ciao Elena buona serata
 
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