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LA DISTRUZIONE DEL SISTEMA FISCALE ALLA BASE DELLE DISUGUAGLIANZE SOCIALI

Post n°339 pubblicato il 19 Novembre 2020 da aliasnove

Tra gli effetti indesiderati della pandemia che continua a sconvolgere la vita quotidiana di miliardi di persone c’è il drammatico restringimento del nostro immaginario. Gran parte dei nostri pensieri è assorbita dall’andamento della malattia e dal corredo di conseguenze che trascina con sé. Problemi economici e sociali di rilevante urgenza scompaiono dalla vista generale e dal pubblico dibattito.

In Italia è il caso di tantissime questioni fra le quali spicca la ventilata riforma fiscale, che solo in questi giorni il presidente del Consiglio Conte ha opportunamente ripescato dall’oblio generale, ponendola come uno degli obiettivi dell’agenda governativa per il 2021.

Torno sul tema perché va richiamata l’attenzione di tutte le forze democratiche. Se vogliamo che la riforma annunciata non si esaurisca in un semplice aggiustamento dell’ordine esistente, è necessaria un’ampia mobilitazione dell’opinione pubblica e soprattutto una spinta sociale nel paese che faccia sentire il suo peso sul Parlamento e sul Governo.

Solo realizzando un ordinamento fiscale coraggiosamente progressivo si abbatte il caposaldo che ha retto le politiche neoliberiste degli ultimi 40 anni: la bassa pressione impositiva sui ceti ricchi e le grandi fortune.
Questa scelta, inaugurata da Thatcher e da Reagan, era sostenuta da una teoria economica che l’aveva nobilitata, quella dell’offerta, la cosiddetta supply side economics.

Secondo questa scuola di pensiero diminuire il carico fiscale ai ceti ricchi avrebbe portato più investimenti, posti di lavoro, maggiore ricchezza generale. Già nel 1998, molto prima della grande crisi del 2008, il premio Nobel Paul Krugman l’aveva definito un “errore economico” di cui “gli eventi hanno dimostrato la falsità”. Mentre il suo connazionale, James Galbraith, che ribattezzò la teoria in supply side failure, cioé fallimento, ha ricordato nel 2009 che i ceti ricchi favoriti dall’allentamento fiscale “hanno risposto punteggiando il paesaggio di case signorili”.

La distruzione del sistema fiscale su cui nel Dopoguerra aveva poggiato lo stato sociale è alla base delle inaudite disuguaglianze che lacerano le nostre società, in Italia hanno accresciuto in forme abnormi la ricchezza privata e la povertà pubblica, contribuendo non poco alla crescita del suo debito. Alberto Banti ha appena fornito un quadro ricco di dati su tutto questo che illustra in maniera schiacciante l’andamento delle ricchezze negli ultimi 40 anni connesso ai sistemi fiscali neoliberisti (“La democrazia del followers”, Laterza)

Se vogliamo comprendere le ragioni ultime dell’emarginazione della sanità pubblica, del definanziamento di scuola e università, dell’impoverimento generale dei comuni, della decadenza delle nostre città, dell’assenza di investimenti statali strategici, le dobbiamo cercare in gran parte nel del nostro sistema fiscale.

È davvero avvilente assistere in questi giorni drammatici della vita nazionale allo spettacolo di infermieri e addetti alle pulizie degli ospedali costretti a urlare per le strade la miseria dei loro salari a fronte di lavori massacranti. Mentre sappiamo quante fortune sono ammassate e si vanno ammassando presso tanti settori e ceti, anche in questi mesi che per tanti italiani sono stati di lutti e di angoscia.

Non si capisce, dal momento che nessuna solidarietà viene al paese da tali ambiti, perché il Governo non intervenga con un prelievo d’emergenza finalizzato ai problemi urgenti che incombono. Se non si opera in questi momenti allarmanti della vita nazionale, quando la necessità del sacrificio comune è così evidente, allora quando? Tanti nel Parlamento e forse nel governo non vogliono guastarsela con i potenti che sostengono con discrezione le loro campagne elettorali. Guardano ai personali interessi, fine ultimo del loro agire politico. Sarebbe meglio non dimenticare che quando usciremo dalla pandemia ci attende un debito pubblico gigantesco e senza un sistema fiscale di incisiva progressività il paese tracolla.

Per questo credo che la sinistra e soprattutto le forze sindacali – le uniche organizzazioni che oggi hanno una capacità di mobilitazione popolare – devono guardare a questo passaggio strategico nella vita italiana. La riforma fiscale decide una svolta strutturale nell’assetto economico e sociale del paese. Perciò i sindacati devono muoversi con tutta la loro forza su questo aspetto che non riguarda vertenze e salari.

Mentre noialtri cani sciolti della sinistra, con tutti i mezzi di cui disponiamo, dai giornali alle riviste, dai social alle campagne on line, non dobbiamo dare tregua ai sabotatori nascosti in Parlamento, e mostrare quanto l’ingiustizia fiscale sia alla base del declino recente dell’Italia.  Piero Bevilacqua  il manifesto

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Commenti al Post:
Roberta_dgl8
Roberta_dgl8 il 19/11/20 alle 12:49 via WEB
innanzitutto grazie per l'articolo (anche se è trascritto) e lo dico perchè altrimenti non l'avrei letto nonostante il mio abbonamento online. Credo che il punto però sia ormai irreversibile. Posto che qualcuno nella classe politica (io ritengo da ogni parte) di illuminato ci sia, nella salvaguardia laddove possibile di criticità e situazioni gravissime e a rischio (so di cosa parlo), ma è tuttavia chiaro che ormai il sistema è così strutturato. Il potere si autoalimenta e questo è irreversibile. Poichè anche legalmente si autociba di se stesso. non sono approssimativa, ma non abbastanza 'dialetticamente' preparata per poter affrontare per iscritto un discorso del genere. L'immagine sulla stazione di lione è davvero emblematica... Un saluto di buona giornata. Roberta
 
aliasnove
aliasnove il 19/11/20 alle 13:55 via WEB
Non sei affatto approssimativa... anch' io la penso così questo sistema si autoalimenta... troppi interessi e troppi intrallazzi.. ma io spero sempre in una rinascita della sinistra e dei suoi ideali.. il liberismo senza ostacoli da seri danni e lo vediamo sotto i nostri occhi. Ciao Roberta grazie e buona giornata anche a te
 
e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 22/11/20 alle 11:05 via WEB
A prescindere dalla destra o dalla sinistra, penso che siamo tutti cani sciolti e che nessuno ma proprio nessuno di coloro che hanno avuto in mano le chiavi di questo nostro piccolo malconcio paese si possa sentire con la coscienza a posto. Hanno tagliato tutto e sono in grado di risanare n u l l a...Buona domenica, Alias :)
 
 
aliasnove
aliasnove il 22/11/20 alle 13:57 via WEB
speriamo in una giusta riforma fiscale Elena altrimenti le disuguaglianze diventeranno ingestibili. Ciao buona domenica anche a te :)
 
woodenship
woodenship il 24/11/20 alle 23:55 via WEB
...Eppure il fallimento delle politiche economiche precedenti dovrebbe balzare agli occhi di tutti, vista l'incapacità da parte del sistema sanitario nazionale, di fare fronte alla pandemia, costringendoci a ricorrere a provvedimenti, come il distanziamento sociale, tipico di quando ancora non esisteva una sanità pubblica.Eppure dovrebbe balzare agli occhi di tutti il fallimento di regioni e dello stato in questi ultimi 40 anni: tagli e sprechi ci hanno portato all'ecatombe a causa dell'inadeguatezza della sanità...Non ci rimane che sperare e lottare per fare si che,se riforma fiscale ha da essere, che possa esserlo ristabilito nel senso, come sostenuto nell'articolo, prettamente progressivo.....Ciao.....W......
 
 
aliasnove
aliasnove il 29/11/20 alle 16:12 via WEB
Concordo Wood a presto
 
giampi1966
giampi1966 il 26/11/20 alle 11:25 via WEB
Lo rivedrei completamente e non bisogna dimenticare che solo con le tasse si può redistribuire. Scusa è da un po'che manco ho spiegato le ragioni nel mio ultimo post
 
 
aliasnove
aliasnove il 29/11/20 alle 16:13 via WEB
Si ho letto caro Giampi...passa quando vuoi e guarisci presto ciao
 
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