A... TE...

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Guardavo l’orizzonte…la linea netta e limpida dove il cielo si univa al mare e dove, al di la, infinitamente cielo e mare si inseguivano e quando, camminando, arrivavi a raggiungerla c’era sempre un'altra linea lontano che li univa e al di la sempre cielo e mare, tutti da scoprire. Così era la mia vita, un orizzonte infinito, qualcosa sempre da raggiungere e l’universo, subito dopo tutto, da scoprire, e questo si susseguiva in un cerchio senza fine. Quando era iniziata la storia del “panico” non c’erano orizzonti, tutto era buio come una notte senza luna ne stelle, ma quando la voglia di vedere si era fatta forte e decisa dentro me, mille luci avevano illuminato il cammino, luci artificiali che accendi quando gli ultimi bagliori del giorno ti lasciano e hai bisogno di vedere ugualmente ciò che ti circonda. Per un pò quelle luci mi erano bastate, ma poi, alla ricerca del sempre di più, ho aspettato l’alba, tenace, inquieto, desideroso di potere finalmente essere inondato dalla luminosa luce del giorno. Ecco allora vedere l’orizzonte, l’obiettivo da raggiungere, lì, in fondo, delineato, ma solo un sogno inafferrabile!!! Più volte ho raggiunto l’orizzonte ma mi sono trovato a doverne inseguire subito un altro…e dopo un altro ancora…e un altro ancora….una corsa infinita…tutta la vita una corsa infinita…adesso so che avrò sempre da raggiungerlo e semmai dovessi riuscirci, pura utopia, ne troverò un altra pronta ad aspettarmi. E’ allora questa la vita? O è questa solo la mia vita? Non credo che sia solo mio “privilegio” avere sempre mete irraggiungibili da raggiungere, ma mi ritengo fortunato di averlo capito e potermi così attrezzare per continue ed estenuanti camminate fino alla fine dei miei giorni...