fugadallanima

visite....


e sono tutti via...ed il questa solitudine mi ritrovo a fare i conti con me stessa,mi cerco e mi ascolto,ora ho tempo, il tempo di capirmi.Come se fosse facile capirmi!Dalla finestra di cucina guardo fuori.Dal tempo dei dinosauri in giardino, quelli con il collo lungo lungo, i diplodochi, chespuntavano da dietro le betulle.... e contro il sole del tramonto la loro sagoma scura che mi portava a nuove avventure.Sì perchè li ho visti i dinosauri nel giardino allora, quando la mia vita era tranquilla enormale, quando ero mamma e moglie e maestra e tutto scorreva dentro binariprestabiliti, quando tutto era così, io fuggivo, fuggivo dalla finestra di cucina edentravo nel mio mondo magico di viaggi nel tempo e dinosauri in giardino.Allora fuggivo via.Ora guardo fuori , sempre dalla finestra di cucina, un'altra cucina e dal vialettoritorto aspetto qualcuno....Ora, oggi, in questo spazio che sento casa mia, aspetto qualcuno....Qualcuno che entra dal cancello, di cui avverto la presenza tra le foglie verdi deicespugli...Dapprima una lieve percezione di movimento che mi porta ad acuire lo sguardo e poiuna presenza vera sul fondo che si avvicina.E rimango stupita eppure tranquilla e senza paura come con i dinosauri in giardino.E ti avvicini con passo tranquillo, non fissi la porta, ma ti guardi attorno come perritrovare le cose di sempre, quelle che da sempre sono da quando non ci sei più.E non era te che aspettavo, aspettavo un grigio appena più chiaro del grigio, ma seientrato tu nei miei pensieri perchè forse è più facile il tuo ritorno dell'apparire delgrigio appena più chiaro del grigio.E ti attardi un attimo e non sei solo....Aspetti un amico, che hai conosciuto in quel tuo strano mondo, un amico che un giornolontano mi ha regalato un arcobaleno insegnandomi a lasciarti andare quando ioancora volevo trattenerti e mettevo catene alla tua libertà.Arrivate assieme, fantasmi in questa vita eppure vivi, vivi lungo il vialetto mentrerisalite verso casa...Siete quasi dietro la tenda e sparite alla vista per arrivare al portico ed alla porta.Non vi vengo incontro ma resto seduta. La chiave è fuori, aspetto il rumore della serratura e una luce di sole nel riquadro delpavimento, segni concreti di cose vere che mi diranno che siete qui.E mi chiedo se potrò abbracciarvi, se sentirò calore sotto le mie mani, se la tua camiciaodora ancora di fresco, se c'è ancora il sapore del tabacco nella tua barba.La barba, sì, non l'hai tagliata.Ed il tuo amico con la giacca di pelle mobida color del cuoio e le gambe lunghe dagiraffa.Aspetto ......