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Homoncule è l'essere creato fuori della donna, un essere di piccola dimensione possedendo le capacità intellettuali e fisiologiche dell'essere umano. In quale uno spirito sarà messo.Molti alchimisti tali Paracelse ed Albert il grande si è interessato a questa creazione, ed ha del resto raggiunto risultati stupefacenti. Ci hanno del resto lasciato scritti su tale realizzazione. Paracelse ci dà la tecnica seguente:Si mantiene in un alambicco che si sigilla, una quantità sufficiente di sperma viri al più alto calore di un ventre di cavallo, durante quaranta giorni, o fino a quando è necessario perché inizia ad azionarsi, ciò che è facile constatare. Al termine di questo tempo, diventerà simile ad un uomo, ma tuttavia, traslucido e senza consistenza.Una storia che riguarda la realizzazione di Homoncules circola del nostro tempo. Si tratta di un conto Jean-Ferdinand Kueffestein, signore ricco austriaco. Ritrascriverò qui semplicemente la bella storia che fu quella del conto e del suo Homoncules, che ha scritto Kammerer, testimone di quest'esperienze nel suo giornale personale che fu ristampato più tardi nel almanach "Sphinx".La storia si svolge al xviiio secolo in Calabria dove il conto, assistito dall'abbot Géloni, tenta di creare uomini artificialmente.Kammerer li dice:"Restano cinque settimane nel laboratorio di un convento di Carmélites, che si trasmette da sorvegliare con vigilanza, notte e giorno, il forno acceso, dove bolle il miscuglio che deve suscitare la vita.."I due operatori ne crearono dieci: re, una regina, un architetto, un Moine, Nonne, uno serafino, un cavaliere, uno spirito blu ed uno spirito rosso.Ciascuna di queste piccole creature, immediatamente il suo arrivo al mondo, fu messa in un vaso pieno d'acqua benedetta ed accuratamente otturato di una vescica bagnata per impedire ogni sgombro. Quindi l'abbot Géloni diede solennemente la sua benedizione ai nuovi i piccoli i mortali, che, meno lunghi della mano, secondo Kammerer, somigliavano più a spilli che a che che fu di diverso.Occorreva fare crescere queste deboli cose e portarle al loro pieno sviluppo. Per ciò, di notte, si trasportarono i vasi in fondo al giardino del convento e li nascondono in molto concime che si spruzzò di un liquore sconosciuto, dotato di proprietà energetiche. Sotto l'azione di questo liquore, il concime fermentò, cosa che certamente impressionò vivamente gli "spiriti" sepolti, poiché si misero "a gridare e fischiare furiosamente".Quest'incubazione durò quattro settimane. Dopo ciò che, il conto l'abbot ed il servo si resero in pompa in fondo al giardino. L'abbot, che era rivestito dei suoi ornamenti sacerdotaux, celebrò una cerimonia religiosa; il conto cantò dei salmi; Kammerer encensa il concime. Déterra gli spilli. Erano cresciuti in particolare. Li riportarono nel laboratorio e li misero al bagno, in sabbia calda, in cui ci se li lasciò riposare, nell'ombra ed il silenzio, durante tre giorni."" Al termine di questo tempo, Kammerer li rivive. Fu stupéfait del cambiamento che si era operato in loro. Sembravano giunti all'età adulta; gli uomini avevano barbe, le signore erano perfettamente belle. Li fornirono a cura dell'abbot Géloni; il re ebbe uno scettro ed una corona, la regina diadème, il cavaliere una spada, l'architetto una bussola.L'abbot Géloni, pieno di sollecitudine e d'amore, rimediò il suo di meglio e tagliò loro i peli, di cui si irritò in gran parte il piccolo moine che lo morse alla mano. Quasi tutti gli "spiriti" del resto manifestavano un carattere détestable e passavano il loro tempo da litigarsi tra loro. Inoltre, pensavano soltanto ad evadersi dei loro vasi ed occorreva incessantemente, non soltanto verificare con cura le vesciche di recinto, ma ancora réfréner le tendenze alla ribellione dei piccoli chiusi in loro récitant dei exorcismes "." Esigevano del resto le più grandi precauzioni igieniche. Il loro regime era molto rigoroso: li nutrivano ogni tre giorni di prodotti alimentari mystérieux la cui preparazione richiedeva cure diligenti e che si facevano cucinare abagno-Marie, in zoppica di denaro immersa nell'acqua bollenta di un bacino non che ha ancora servito.Quest'alimentazione frugale non accontentava "lo spirito rosso". Quest'ultimo incessantemente in courroux, sembrava a Kammerer un diavolo compreso. Tirava la lingua in modo frenetico e gridava a uccide -testa per avere del sangue fresco!"lo spirito blu" invece era il migliore delle piccole creature. Di carattere morbido e benigno, si mostrare riconoscente delle attenzioni che si avevano per lui, rispondeva piacevolmente quando gli parlavano ed inteneriva fino agli strappi Kammerer con il mansuétude impressionata sulle proprie caratteristiche delicate. Non mangiava nulla e poteva a piacimento colorarsi blu celeste nell'acqua del suo vaso.Tutti gli spiriti possedevano il regalo di divination e la conoscenza delle cose nascoste, ma solo gli spiriti blu e rossi (quando quest'ultimo era di buon umore) acconsentivano a fornire informazioni i loro creatori su questioni di qualsiasi tipo. Gli altri daignaient rispondere che alle domande di informazioni che si trovano nel quadro della loro specialità. Il re e la regina parlavano governo, etichetta, diplomazia; il cavaliere, guerra e duello; il Moine, questioni religiose; l'architetto, costruzioni e piani.Essendo Kueffstein tuttavia fiero dei suoi "bambini" li portò a Vienna dove li esibì agli iniziati della grande cabina.Ebbero il più vivo successo e émerveillèrent il mondo con il loro regalo di veggenza. Tuttavia gli spiriti, invecchiando, diventavano sempre più bisbetici. Terrifiaient Kammerer sfavorevole al punto che quest'ultimo non osava mettere più presso loro. Si consegnavano al suo riguardo agli scherzi più abusivi e la cura della loro sorveglianza non gli lasciava un momento di riposo.Il re, che fuorvia questa sorveglianza, attua con successo un giorno a sfuggire dal suo vaso e guadagnare il vaso della regina. Fissava su questa degli occhi infiammati dal luxure e provava a scalare la parete di vedrà quando il conto di Kueffstein intervenne. Il re si salvò, saltò di mobile in mobile, pur urlando di rabbia. Catturato infine, morse al naso, in modo crudele, il conto che ne conservò molto a lungo il segno.Il Moine poco dopo quest'incidente morì: Kueffstein avente per mancanza di abilità striscia di stoffa il suo vaso per terra che si ruppe in pezzi. Lo spirito trépassa seriamente ferito, tutto in "mobile in modo spaventoso i suoi piccoli occhi."Lo seppellì religieusement in una scatola di cartone nero.Il conto pianse molto e si decise di sostituire il defunto con l'ammiraglio. Questo tentativo fallì nonostante un labeur accanito. Dopo lunghe settimane, gli operatori ottennero soltanto misero una piccola sangsue che scoppiò in convulsioni.""La storia si conclude qui, per ragioni intime che non rivelò affatto il conto di Kueffstein, che si risolse débarrasser degli spiriti che gli restavano, nessuno non seppe ciò che fece.Per alcuni questi homoncules erano soltanto spiriti elementari, larve, che hanno assunti temporaneamente per domicilio una forma semi-umana.È difficile cercare di dare una definizione dell'alchemia in poche parole, così tanto il suo campo d'indagine è vasto. Spesso presentata come un'onda fumisterie, l'alchemia copre molte discipline la cui principale si è collegata alla metallurgia ed alla chimica sperimentale, un tipo di protochimie.Anche se l'alchemia ci sembra oggi poco seria, non dimentichiamo che fu una disciplina che sorse alla stessa epoca della filosofia, verso il VIème secolo vant J., e che fu studiata da tutti i grandi spiriti fino a che Lavoisier non la condanna definitivamente. Non dimentichiamo neppure che molte tecniche contemporanee di chimica sperimentale, come la distillazione, sono state messe a punto da alchimisti, e che il loro vocabolario dura ancora in alcune operazioni. È il caso delle parole come precipitazione, riduzione, combustione, amalgama...Un'immagine di Epinal fa che si immagina l'alchemia apparsa al medioevo, con la propria mitologia, la propria pietra filosofale, il proprio elisir di vita eterna ed il banco crasseux dove trascinano alcune storte ed altri libri di magia vecchi. Ma l'alchemia viene dall'antichità. Come tutte le basi della scienza, ci fu portata, alla caduta dell'impero arabo, dagli scritti dei grandi scienziati arabi, tra Xème e XIIème secolo.All'origineL'alchemia è sorta della sorpresa di vedere fare uscire dal suolo quindi primi forni, metalli, questi nuovi materiali resistenti, freddi, brillanti. L'uomo impressionato da questa scoperta che modificherà la sua storia e perfezionerà la sua tecnologia, non seppe rispondere a questa innovazione differentemente che creando di qualsiasi parte una mitologia della metallurgia come la aveva fatta per l'uomo con le religioni. Miscuglio favoloso savamment proporzionato di tecniche sperimentali e di vocabolario magico, l'alchemia apparirà in tutte le grandi civilizzazioni del mondo, come una "religione metallurgica"./ L'alchemia vecchiaL'alchemia è sorta con la scoperta dei metalli. Tutte le grandi civilizzazioni vecchie si praticato l'alchemia: Egitto, Grecia, Mesopotamia. È soprattutto di Egitto che si è trovato maggiori testi che descrivono le prime tecniche alchimiques.Queste tecniche girano attorno alla manipolazione dei metalli, e soprattutto della ricerca dell'elaborazione di leghe, con, molto spesso, per finalità di creare oro a partire da metalli meno nobili. È questo lavoro di faussaire che è stato preso in considerazione dagli alchimisti del medioevo occidentale che hanno male interpretato le ricerche iniziali considerando la trasmutazione del piombo in oro realizzabile con una serie di manipolazioni./ L'alchemia arabaUna delle grandi figure dell'alchemia araba è Geber, la versione occidentale di Al Jabir. Era allo stesso tempo filosofico, astrologue e medico. È il primo ha avere messo a punto la prima mitologia alchimique. Con il seguito, tutto l'occidente medioevale baserà l'alchemia sui suoi lavori fino da utilizzare ad anche il suo vocabolario (alchemia, alambicco, elisir...).Di altri filosofi arabi come Averroes o Avicenne approteront un forte contributo all'alchemia.L'alchemia cinese ed indianaCome in occidente, l'alchemia è sorta con i metalli. I maniscalchi cinesi hanno sviluppato un confrérie dove la potenza del sabre prendeva una dimensione religiosa. Il invincibilité del padrone dipendeva dal modo il in cui era stato lavorato metallo. Di questa tradizione è sorta una mitologia che è diventata a poche differenze vicino la stessa alchemia di quella che si è sviluppata più tardi in occidente./ L'alchemia medioevaleL'universo dell'alchemia medioevale è sinonimo di sorcelerie, di vecchio matto-sage alla barba lunga, che tratta fébrilement polveri magiche, che pronunciano incantesimi chtuliennes, alla ricerca di Pierre Philosophale.Tra l'altro truffatori, lo spirito dell'alchemia medioevale deriva principalmente da una dimensione filosofica. La ricerca degli alchimisti medioevali era soprattutto una ricerca della saggezza: un alchimista che non riusciva a realizzare una trasmutazione era vittima soltanto di sé stesso: Dio non lo aveva ancora scelto di potere effettuare l'operazione, e solo la pietà e la probità gli permetterebbero, col tempo, di accedere allo stato di saggezza suprema che lui renderebbe possibile la realizzazione della trasmutazione.Ma è principalmente con la iatrochimie (iatrochimie = (al)chimie médicale) che la chimica si svilupperà. È Paracelse che apporterà il principale contributo alla iatrochimie.L'alchemia protochimiqueI lavori sperimentali che gli alchimisti hanno accumulato durante quasi due millenni non hanno potuto essere completamente inutili. Anche se gli alchimisti sono stati incapaci di trarre conclusioni delle loro esperienze (è del resto ciò che le differenzia dei chimici), sufficientemente tourmenté la materia per estrarre informazioni utilizzabili successivamente da parte dei chimici.Alcuni alchimisti come Van Helmont hanno spesso criticato i passi esoterici degli alchimisti ed hanno messo a punto tecniche sperimentali e concetti che, senza raggiungere tutto il rigore di quella che verranno successivamente, resteranno tappe interessantes dell'evoluzione delle idee della chimica. / IntroduzioneIl ouroboros è presente in molte civilizzazioni vecchie. Appare innanzitutto negli Egiziani in 1600 prima di J-C.Di là, quest'immagine viaggiò in Fenicia quindi nei greci che la chiamarono Ouroboros, cosa che signifit ("quello che divora la sua coda"). Quest'immagine si trova anche nell'altra mitologia, fra cui la mitologia nordica dove il serpente prende il nome di Jormungandr.Negli indù, lo trova sotto forma di drago che sopporta i quattro elefanti che portano il mondo. Si trovano anche illustrazioni del drago che si morde la coda in Giappone (il drago ed essendo il serpente una stessa "famiglia").In Sudamerica si trova anche questo tipo di illustrazioni del serpente (o del drago) corrosivo la coda. Ricordiamo che una delle divnités principali degli aztechi era Quetzacoatl, il serpente a piumaNegli gnostici, Ouroboros è diventato il simbolo esoterico. È l'unità, l'immagine del tempo che passa e dell'evoluzione. È anche il simbolo dell'iniziato in società segrete, che rappresentano le rivelazioni successive dei misteri e del silenzio che spetta conservare. È l'inizio e la fine. Si può vedere un riferimento al ciclo delle réincarnations.Si trova ancora Ouroboros in molte incisioni che datano del Medioevo.Il ouroboros è anche rappresentato nel simbolo della società théosophique.Si vede nel Ouroboros l'unione del yin e del yang, del ciclo della vita liberata dalla morte, di esserla androgyne.È un simbolo alchimique molto molto.Su quest'immagine si osserverà al passaggio la presenza della croce uncinata, simbolo esoterico y'ha anche, molto importante, Hexagramme, simbolo esoterico extrémement potente da credere le dichiarazioni, che permette tra l'altro la invoquation dei demoni, e nel suo centro, l'incrocio, probabilmente tratta del culto Rosa-incrocio. / Ouroboros AlchimiqueIn uno dei suoi libri, un membro della rosa incrocio effettua un parallelo tra la mitologia greca ed Ouroboros.Il mito greco li dice che Chronos divorava i suoi bambini, per paura che gli voli il suo trono. Quest'atto farebbe di lui Ouroboros, che divora la sua coda e che si installa in un processo di morte/rinascita ma questo ciclo fu rotto da Rhéa (che sarebbe allora Ialdabaoth, leggere più lontano) che diede al suo marito una pietra, Abadir (o Baetylus), cosa che permise a Zeus di superare suo padre.L'autore si chiede allora se questa pietra non è il prototipo originale del santo Graal (successivamente descritto come un calice, o una pietra solare per diversi mytiques) o di Pierre Philosophale, che detiene il potere di di aprire Ouroboros, o richiuderlo