pensieri

23 novembre


dal Diario di Fulov
    L’avevano titolata “festa” ma sapevo che sarebbe stata un’avventura ricca di colpi di scena, per questo avevo deciso di partecipare nel più totale anonimato, a malincuore avevo lasciato a casa il mio inseparabile cappello. Come compagno d’avventura avevo scelto “L. scatto veloce” un giovane desideroso di farsi valere, al quale avevo raccomandato la massima prudenza. Sapevo che ‘Roma eternal city’ era una città piena di trappole e distrazioni! La missione, come mi avevano confidato, consisteva nello scortare un giovane scrittore in erba, tale nonno Sabin Ferraris, alla ricerca delle foto perdute, attraverso la valle dei colossi imperiali. Guidava il gruppo, la dolce ElliyWriter, al suo fianco l’imperscrutabile  Dimando pronta a coprirgli le spalle. Completavo la banda io e il mio giovane compagno prontamente ribattezzato The Photographer. L’arrivo della sorridente Conocchicrudeli e del centauro Andrea e la comparsa di Deepblue e Lunanera dal loro giro di perlustrazione completavano la banda. Prima di avviarci ci siamo guardati nel profondo degli occhi e dell’animo e ci siamo resi conto che eravamo un manipolo di eroi senza macchia e senza paura decisi a tutto pur di arrivare fino all’ultimo scatto fotografico. Un’ultima cosa ci restava da fare: prendere contatti con il camaleontico Erasmo, un nostro infiltrato, che aveva notizie confidenziali da passarci. Ci siamo gettati subito nella mischia incuranti del pericolo, ed è stato un susseguirsi di emozioni: discorsi spiritosi e bevande spiritate, strane formule matematiche e pizze cinesi, programmi futuri ed esperienze antiche. Fino a che la notte oscura e freddolosa ci ha colto stremati ma soddisfatti delle reciproche alleanze. La contesa riprendeva alle prime (ehm), seconde (ehm), terze luci dell’alba, e continuava per tutta la mattinata, fino a che le nostre sputa-scatti non erano diventate roventi… Dopo una lunga marcia, rallentata dai necessari e dovuti rifornimenti, ci concedevamo una meritata sosta, nella quale pensavamo bene di zavorrarci lo stomaco, non a base di carne secca com’è abitudine di noi uomini rudi del west, ma con un piatto di cotica e fagioli…, all’imbrunire, mentre incombevano le ombre della sera, si presentava l’ora dei saluti e degli ultimi conclusivi scatti. Un onda di panico si affacciava sui volti dei tiratori scelti ElliyWriter, The Photographer, Andrea, avevano esaurito le munizioni delle loro sputa-scatti! Ma proprio allora, con una scelta di tempo degna di un centometrista, il temerario Sabin dimostrava tutta la sua esperienza: estraeva prontamente la sua digital due colpi per quello che sarebbe stato lo scatto risolutivo!!!