Creato da: fulvia1953 il 14/11/2011
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"Un  eremo non è un guscio di lumaca"  di Adriana Zarri

Con i suoi giorni brevi e le notti lunghissime, l'inverno è un abisso di luce e di buio; col suo silenzio è una stagione di ascolto, di attesa, di incontro: un incontro piu' intimo e segreto di quanto non sia dato in altre stagioni dell'anno: un incontro che ha sapore di casa, di madia, di stufe accese e di polenta. Bisogna per forza guardare dentro perchè di fuori non c'è nulla: solo stupende sfumature di grigio: dal piombo al perla, al luminescente al quasi bianco; e, se la nebbia si dirada, emergono le  braccia nude degli alberi, protese al cielo, inutilmente, come preghiere inascoltate. L'esaudimento, il calore, l'amore, si rifugia all'interno delle case; con le lampade accese, le tinte vive per contrastare gli smorti colori della terra. Ridimensiono la casa:Per risparmiare carburante mi rifugio in una sola stanza, a mezzogiorno. Tutto è piu' piccolo e raccolto. E dalla finestra guardo cadere le foglie, guardo scrosciare la pioggia, guardo salire la nebbia.

 

 

 

 
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Mareggiata

Post n°4 pubblicato il 14 Novembre 2011 da fulvia1953

 Poche volte l'ho visto quest'estate e quasi sempre di notte, andavo lì solo per respirare quella brezza che sa di tante cose...ma oggi avevo bisogno di incontrarlo, di sentire il suo respiro, di riempirmi di tutti quegli odori inconfondibili.  Senza essere ancora arrivata l'aria che si respirava era piena di quel forte odore di alghe sfatte e c'era quel continuo rumore delle onde che sbattevano contro gli scogli. Bello così agitato e gonfio, anche se trae in inganno quella linea blu all'orizzonte, ma piu' si avvicina alla spiaggia e piu' il suo colore diventa verde con la schiuma che appare un attimo per scomparire subito incalzata dall'onda dietro di lei. Qui verso riva il verde si mescola al marrone perchè il mare non risparmia nessuno ed anche il fondo sabbioso viene rivoltato. Che mareggiata, tutta quella schiuma alza una miriade di goccioline ed il paesaggio è offuscato.  Sta conquistando pezzi di spiaggia e sale su dagli scogli.  Favolose quelle onde così alte e piene di schiuma.  Era il mare piu' desiderato per fare il bagno...c'era bandiera rossa, tutte le madri in allerta e i nostri nomi ripetuti  e gridati che sembravano arrivare da lontano perchè il vento si divertiva a disperderli.  Tutti insieme, a pochi passi l'uno dall'altro, aspettavamo l'onda piu' alta e come arrivava sopra la nostra testa ci buttavamo sotto attraversandola finchè non ci lasciavamo portare via lei, per ritrovarci verso riva avvolti in un mare bianco di schiuma.  A quel punto l'onda aveva perso la sua forza, ma solo per poco perchè l'acqua ti risucchiava indietro, ti reclamava e voleva portarti via a tutti i costi.  Amo il mare, ma l'ho sempre temuto, è una forza immensa ed io non sono niente rispetto a lui.  La sua agitazione sta aumentando, si è alzato di molto...ma vedo laggiu' altri ragazzi che si divertono con le onde, proprio come facevamo noi e come continueranno quelli che verranno. Un gabbiano solitario mi passa davanti, sta con le ali aperte, ci pensa il vento a portarlo e sale e poi scende in strani giri mentre un motoscafo è uscito veloce dal porto ma è preso in consegna dalle onde che lo stanno sballottando...quasi scompare, punta verso lalinea blu all'orizzonte dove forse c'è piu' calma.  Sopra il cielo azzurrino guarda con indifferenza, niente sembra toccarlo, ma il mare ribolle, le onde si sono fatte piu' alte, tutti siamo immobili ed intimoriti davanti a questo spettacolo.

mercoledi, 7 settembre 2011

 
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