C'èqualcosa di vagamente anderseniano nel Manetta di Marco Gervasio.Massimo Asaro è una sorta di compromesso stilisticotra il tratto lucciano e quello cabelliano.
Alquanto limidiano l'Umperio Bogarto nella terza vignetta della tavola III (pag. 102 del giornalino) della storia di Giada Perissinotto, Umperio Bogarto, Paperino e le registrazioni pericolose.
Mi sembra che lo stile guliano sia sporcato da alcuni elementi estranei: ad esempio, nell'ultima vignetta della tavola XIII di Zio Paperone e la bolla immobiliare (pag. 63 del giornalino), il Bassotto in prmo piano ha tutta l'aria di un personaggio barozziano.
Per una volta, una nota di colore e non stilistica: la zia di Minni nella storia di Gigi Piras, Andiamo al cinema? - Il melodramma, sembra la versione femminile di Battista. E il volto del pellerossa nella prima vignetta di pag. 120 (tavola V della storia)? Ricorda quello di un personaggio mastantuoniano.
Nelle due storie di Giampaolo Soldati, i volti più soldatiani sono quelli di Gastone nella terza vignetta di pag. 69 (tavola XI di Zio Paperone e la grande caccia ai trofei) e di Nonna Papera nella quarta vignetta di pag. 118 (tavola IV di Paperi senza parole – La torta). Chi mi ricorda Lucio Leoni?…