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EPILOGO


“Si può contribuire alla cultura della pace   anche scrivendo un libro”(Elie Weisel)    E dunque anch’io ho scritto il mio piccolo, piccolissimo libro. Ormai lo fanno cani e porci, perché non può farlo anche un orsacchiotto come me, mi sono detto, ricordandomi di quella vecchia battuta di Massimo Troisi: “Ma perché bisogna sempre scegliere fra 1 anno da leone o 100 da pecora? Non se ne potrebbero fare 50 da orsacchiotto?!?” Se qualcuno si riconoscerà in uno degli episodi riportati nel libro, sappia che – per principio – non è lui. Le stesse identiche cose sono accadute in altri giornali, ad altri colleghi, stanno accadendo in questo momento e accadranno nel futuro. E se poi, qualcuno non avrà alcun dubbio nel riconoscersi, beh, allora saprà da solo che si tratta della verità e quindi lasci perdere…Come veri, verissimi, sono questi titoli e locandine pubblicate da giornali italiani che vi propongo a mo’ di appendice. Grazie per la vostra paziente lettura. Al prossimo libro, se ci sarà.   LOCANDINA“La più grande bufera mai vista a memoria d’uomo”. Commento: minchia, che memoria!!!   IL GRANDE TENORE E L’EX MOGLIEUn grande giornale che pubblica un’edizione nella città del tenore numero 1, gli fece una lunga intervista anni fa, prima che il tenore lasciasse la moglie per la segretaria.Nel testo veniva sottolineato il nomignolo affettuoso con cui il tenore chiama la consorte, ma al posto di “chiama”, venne fuori: “… come lui la chiava”. Dicono che quella volta, quando il tenore lesse l’articolo, si recò dal direttore del giornale, nel cui ufficio emise uno dei migliori do di petto della sua vita.   SULLE PAGINE SPORTIVE DI UN QUOTIDIANO LOCALEPremessa: il calciatore fa di cognome proprio così e segnava veramente tanti gol.Il titolo era:“Pompini a raffica”.  Quella volta ne aveva… messi dentro cinque. Più raffica di così   TITOLO SU INCIDENTE MORTALE“Motociclista contro lampione. Spenti entrambi” Nessun commento è possibile.  LA FOTO INVERTITAUna volta un quotidiano locale pubblicò due pagine a fronte: in una l’intervista al nuovo presidente della Provincia; in quella a fianco, un bel servizio sul pesce in Adriatico.Purtroppo le foto furono invertite: così, sotto l’immagine del presidente della Provincia, venne stampata la didascalia: “Un bell’esemplare di cernia dell’Adriatico”. Mentre sotto la foto del pesce, si leggeva: “Il presidente della Provincia”. Il bello è che, per colmo di sfiga, il presidente provinciale aveva effettivamente una faccia, come dire, un po’ da cernia…     GARIBALDI GOLEADORIn tipografia era giunta la richiesta di una foto di Garibaldi: il centravanti della squadra di calcio locale, omonimo dell’eroe dei due mondi, aveva segnato una tripletta. “Passami una foto di Garibaldi”, aveva chiesto il capo dello sport ai poligrafici. In effetti il giorno dopo, chissà come, sul giornale si poteva vedere, accanto all’articolo sulla partita, una bella immagine di Giuseppe Garibaldi a cavallo, camicia rossa e spada sguainata, mentre si lanciava all’attacco durante una battaglia. In fondo il poligrafico aveva ragione: anche il Garibaldi che unificò l’Italia, giocava all’attacco…   MA COME SI FA A VIETARLA?In un titolo a quattro colonne, di un giornale regionale, saltò una semplice “i”. Che differenza può mai fare una piccola “i”? Giudicate voi. Il titolo giusto era:“Da oggi vietata la caccia”.Quello pubblicato fu: “Da oggi vietata la cacca”.  E tutti lì a tenerla per sempre con dolori di pancia inimmaginabili…                                 FINE