funghiecarote

MANI


MANI Mani,  che toccano pezzi di cuore disfatto, candidamente si inebriano nel vento,proteggendosi dal sole. Tolgono cose, mettendone altre. Fruttifere, in quest’era pigra e indolente. Solerti nel loro fare, sinuose e veloci, sapienti, di infinita pazienza, sicure, forti, curiose e frementi,povere e profumate, pulite, rovinate e tanto vere! Il tempo raffina il senso, mentre tutto si lacera, con la bellezza degli anni.  Mentre una strana sapienza, che nasce da un tocco sottile, e da un tatto raro, che si può soltanto percepire come: delicata freschezza calda.   E rinascono nelle tue  Prolifiche mani mutanti, di ragazza e poi donna, i remoti sapori di tempi passati ed i nuovi profumi, nell’aria viziata di smog. Di aglio e cipolla, di vino frizzante, e di carne alla brace. Ed ancora, di rametti di salvia ed alloro,di prezzemolo, basilico e pepe,mescolati nel vento con l’olio d’oliva Mani che toccano il viso, e dividono in due l’ansietà della vita,come pane frescoappena sfornato!  Mani che stirano piano,mani che leggonosapientemente, mani che lavano panni di carta carbone, che sciacquano forte e che stendono delicatamente un bucato colorato. Mani piccole e grasse che si alzano nel ventoin un auto che corre,mani ferme! Mani di donna, sbiadite dall’acido di tutti i giornie dal tempo. Belle e tristi…queste mani stupende ruvide e lisce.  Sostitute a volte di parole futili, mani che pregano, mani che sprecano, mani che non sanno che faree per non annoiarsi giocano, ripetendo stessi percorsi sicuri e uguali tracciati immaginari. Mani disperate sugli occhi, mani ferite a sangue da lacrime sporche, mani che non sanno che fare se non strillare di isteria e rancore,e poi cadere desolate in un angolo ombroso. Mani tagliate di troppa vita!Mani che si riprendono,al di la della vitae prima di morire. Mani che ricominciano diffidenti, mani aride in superficie, ma calde nel loro internopiccole e vuote,eppure tanto amabili! Mani sul corpo,divincolate e poi strette, su la stessa pelle di sempreo su tanta gente diversa. Mani che poi,sono solo mani! Claudio MORALDI