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PALAZZI D’ARGILLA


PALAZZI  D’ARGILLA Palazzi d’argilla, crescono in paludi, intrise di vento e rumori. In queste vie cittadine che provocano, lenti conati di vomito, denso, nell’aria un sapore di marcio.   Si disseminano rifiuti, come in un campo, annaffiandoli con incoscienza e ignoranza,   attendendo… vedendoli crescere, piano, con calma negli anni.  Intorno ai palazzi, gli imballaggi di carta nuova, di plastica e polistirolo, di regali oramai passati. Si mescola a ricevute, di gratta e vinci, perdenti  di giocate andate a male ormai vecchie di buste della spesa, sottili e blu,  di bottiglie di plastica, dell’acqua minerale, anonime e rotte .  Infrangendo un volto, di benessere,che non ci si può più permettere! Mentre le case, crollano sbriciolate, dall’incertezza, corrose da un acido, e dal nostro tempo. Da un io inconsapevole, che mente a me stesso.  Ora soldi piangono, nel silenzio di un fondo, che finge indifferenza.   Si lava le mani con acqua di mare, asciugandosi lento, per scomparire, in un pomeriggio piovoso. Schivo, vive la vita degli altri, sparlando di loro.  Ormai vecchi stanchi, derisi e rassegnati, ad un fare costante, di tempi non del tutto moderni.  Giovani vecchi, in un mondo, che continua a cambiare, non fermandosi, così che, si morirà lentamente, con la speranza nel cuore, di un giorno diverso!    Sforzandoci di essere forti, fin quando non  arrivi.  Il futuro, appare più nero, del presente che togliendoci  la vista e facendoci tutti uguali.   peggiorando il nostro stato!  Claudio MORALDI