Precariato
Rabbiosa e violenta e la vita,
morsa da mille vermi
che la scavano fino al succo.
Marcisce fino alla radice la verità.
Rimpiazzata dalla percezione
della realtà,
impressa di un,
io accondiscendente.
Ovattato nel buio,
con conati periodici,
scavo la mia buca vicino all’oceano.
È un mare calmo quasi piatto.
Mail futuro non esiste,
in questo posto
di transenne e cantieri aperti
e chiusi,
e società di comodo e comodi tutti!
Nessun proseguimento
di quello che siamo,
la vita si ferma con noi,
paese di vecchi, e stanchi giovani.
Ma il posto migliore dove vivere,
il migliore dei tempi non è….
E scandisci la vita anno per anno,
in spazi di tempo
che sanno straziarti,
nell’attesa di un insicuro,
oramai divenuto costante.
Incitare a coincidere gli altri con noi,
che non siamo peggiori
ma diversi nello stile di vita
e nei modi di fare,
in questi anni sbagliati.
In cui tutto è attonito,
fermo,
eppure si muove all’unisono.
C.Moraldi
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Post n°186 pubblicato il 21 Maggio 2008 da claudiomoraldi
I galleggianti
Non ci amiamo veramente, tendiamo a sopravvivere tutti! e rimaniamo galleggianti vuoti, in un mare sporco, che ci porta lontano e ci toglie la nostra interezza.
Pian piano senza fretta, rifluiamo in scarichi fognari.
I più fortunati affogano, stanchi di reggersi a galla.
Così nel profondo di noi, abbiamo migliaia di colpe.
Ed ancora più grande, quella di essere assenti al richiamo della vita, Che non muore ma viene uccisa.
C.Moraldi |