Precariato
Rabbiosa e violenta e la vita,
morsa da mille vermi
che la scavano fino al succo.
Marcisce fino alla radice la verità.
Rimpiazzata dalla percezione
della realtà,
impressa di un,
io accondiscendente.
Ovattato nel buio,
con conati periodici,
scavo la mia buca vicino all’oceano.
È un mare calmo quasi piatto.
Mail futuro non esiste,
in questo posto
di transenne e cantieri aperti
e chiusi,
e società di comodo e comodi tutti!
Nessun proseguimento
di quello che siamo,
la vita si ferma con noi,
paese di vecchi, e stanchi giovani.
Ma il posto migliore dove vivere,
il migliore dei tempi non è….
E scandisci la vita anno per anno,
in spazi di tempo
che sanno straziarti,
nell’attesa di un insicuro,
oramai divenuto costante.
Incitare a coincidere gli altri con noi,
che non siamo peggiori
ma diversi nello stile di vita
e nei modi di fare,
in questi anni sbagliati.
In cui tutto è attonito,
fermo,
eppure si muove all’unisono.
C.Moraldi
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Post n°187 pubblicato il 22 Maggio 2008 da claudiomoraldi
“Lavoro e Sanità”
Lavoratori stanchi, cadono da impalcature momentanee, o rimangono fermi davanti a una palla di ferro, che sbatte in un supermercato impazzito, da prezzi al dettaglio che sanno di sale.
E un urlo che sale dall’alto; accoltellano persone innocenti; che piangono al sole ora lacrime verdi.
Mentre un uomo, le accompagna in ospedale, in una interminabile, fila compatta di gente, unita e arrabbiata.
Intanto altri desistono, si staccano dal branco.
Alcuni se ne vanno a morire isolati, altri si accingono a curarsi da soli alla buona.
C.Moraldi |
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