Precariato
Rabbiosa e violenta e la vita,
morsa da mille vermi
che la scavano fino al succo.
Marcisce fino alla radice la verità.
Rimpiazzata dalla percezione
della realtà,
impressa di un,
io accondiscendente.
Ovattato nel buio,
con conati periodici,
scavo la mia buca vicino all’oceano.
È un mare calmo quasi piatto.
Mail futuro non esiste,
in questo posto
di transenne e cantieri aperti
e chiusi,
e società di comodo e comodi tutti!
Nessun proseguimento
di quello che siamo,
la vita si ferma con noi,
paese di vecchi, e stanchi giovani.
Ma il posto migliore dove vivere,
il migliore dei tempi non è….
E scandisci la vita anno per anno,
in spazi di tempo
che sanno straziarti,
nell’attesa di un insicuro,
oramai divenuto costante.
Incitare a coincidere gli altri con noi,
che non siamo peggiori
ma diversi nello stile di vita
e nei modi di fare,
in questi anni sbagliati.
In cui tutto è attonito,
fermo,
eppure si muove all’unisono.
C.Moraldi
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Post n°189 pubblicato il 05 Giugno 2008 da claudiomoraldi
Lame affilate e cielo terso
Il rifugio dei vinti, dei vecchi, e dei nati! in un mondo che butta, in quartieri di nulla. La vita va avanti appesa a piccole cose, che fanno campare davvero.
Reietti del fattore tempo, di case, di molti non so, ma si saprà la fine? la bruttura inizia da ieri.
Nel rimpianto di quello che siamo stati un tempo.
Italiani davvero!
Ora soltanto il confronto col PIL è fittizio di banche fittizie, case e grandezze fittizie.
Recuperare il confronto d’Italia sommersa, da modi di fare scomposti, in segmenti di tempo. E gettare una cima a persone, che affogano piano, ma che sono gia morte, in un nulla che inghiotte, mastica forte, stritola gente, e sotto ad un altro.
C.Moraldi |