Precariato
Rabbiosa e violenta e la vita,
morsa da mille vermi
che la scavano fino al succo.
Marcisce fino alla radice la verità.
Rimpiazzata dalla percezione
della realtà,
impressa di un,
io accondiscendente.
Ovattato nel buio,
con conati periodici,
scavo la mia buca vicino all’oceano.
È un mare calmo quasi piatto.
Mail futuro non esiste,
in questo posto
di transenne e cantieri aperti
e chiusi,
e società di comodo e comodi tutti!
Nessun proseguimento
di quello che siamo,
la vita si ferma con noi,
paese di vecchi, e stanchi giovani.
Ma il posto migliore dove vivere,
il migliore dei tempi non è….
E scandisci la vita anno per anno,
in spazi di tempo
che sanno straziarti,
nell’attesa di un insicuro,
oramai divenuto costante.
Incitare a coincidere gli altri con noi,
che non siamo peggiori
ma diversi nello stile di vita
e nei modi di fare,
in questi anni sbagliati.
In cui tutto è attonito,
fermo,
eppure si muove all’unisono.
C.Moraldi
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Post n°280 pubblicato il 08 Novembre 2010 da claudiomoraldi
Le persone e la MORTE
Guardo distrattamente nelle auto ferme, persone stanche, in attesa…
facce di anime macchiate dal tempo, si mostrano nei vetri sporchi, di una piaggia che distorce e radica.
la strada, è un pantano nero, di detriti e vento e resti di gente imperfetta.
Nel divenire sera, di un giorno, buio e lento e solitario.
Cocci di cuore duro, si distruggono in case vuote, di sapori leggeri e profumi pesanti.
Dove una punta nera, ti spacca gli occhi, arrivando al cuore, col suo inchiostro sottile.
Macchiandoti silenzioso, piangi le ultime lacrime serie.
Sapendo che non potrai dire di più!
Claudio MORALDI
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