Precariato
Rabbiosa e violenta e la vita,
morsa da mille vermi
che la scavano fino al succo.
Marcisce fino alla radice la verità.
Rimpiazzata dalla percezione
della realtà,
impressa di un,
io accondiscendente.
Ovattato nel buio,
con conati periodici,
scavo la mia buca vicino all’oceano.
È un mare calmo quasi piatto.
Mail futuro non esiste,
in questo posto
di transenne e cantieri aperti
e chiusi,
e società di comodo e comodi tutti!
Nessun proseguimento
di quello che siamo,
la vita si ferma con noi,
paese di vecchi, e stanchi giovani.
Ma il posto migliore dove vivere,
il migliore dei tempi non è….
E scandisci la vita anno per anno,
in spazi di tempo
che sanno straziarti,
nell’attesa di un insicuro,
oramai divenuto costante.
Incitare a coincidere gli altri con noi,
che non siamo peggiori
ma diversi nello stile di vita
e nei modi di fare,
in questi anni sbagliati.
In cui tutto è attonito,
fermo,
eppure si muove all’unisono.
C.Moraldi
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11/07/2008
Carne disfatta,
morenti di un
giorno comune
Morenti in un giorno
comune di carne
disfatta, dal caldo
e dal logorio della vita.
morenti, e savi si fondono
per scopi comuni
che sanno dividere pezzi
di torpori assenti
o resti di cocci smussati
nei bordi.
Oramai si capisce
che il guaito dei cani
e solo un scatto comune
di persone ordinate
che erigono un lamento,
Come ultimo scopo
di un vivere migliore.
E la vita che deraglia
e si abbassa sul fondo
in un tono ogni anno
più basso, e increduli,
statici, economisti
della domenica,
vomitano il loro giudizio,
su da farsi,
in quartieri distrutti,
dal mostro del benessere,
assuefatti oramai
come una droga,
non cara ma costante,
e non sappiamo
che fare se non alla
fine morire!
in una pozza
di soave candido e
lieto bianco rigurgito,
affogato dalla benzina
e dal pane e dal latte.
Che crescono piano,
come i fiori o l'erbaccia,
che si vede
dalla strada veloce,
al ritorno da un
viaggio lontano.
C.Moraldi