Precariato
Rabbiosa e violenta e la vita,
morsa da mille vermi
che la scavano fino al succo.
Marcisce fino alla radice la verità.
Rimpiazzata dalla percezione
della realtà,
impressa di un,
io accondiscendente.
Ovattato nel buio,
con conati periodici,
scavo la mia buca vicino all’oceano.
È un mare calmo quasi piatto.
Mail futuro non esiste,
in questo posto
di transenne e cantieri aperti
e chiusi,
e società di comodo e comodi tutti!
Nessun proseguimento
di quello che siamo,
la vita si ferma con noi,
paese di vecchi, e stanchi giovani.
Ma il posto migliore dove vivere,
il migliore dei tempi non è….
E scandisci la vita anno per anno,
in spazi di tempo
che sanno straziarti,
nell’attesa di un insicuro,
oramai divenuto costante.
Incitare a coincidere gli altri con noi,
che non siamo peggiori
ma diversi nello stile di vita
e nei modi di fare,
in questi anni sbagliati.
In cui tutto è attonito,
fermo,
eppure si muove all’unisono.
C.Moraldi
« Zanzare Tigri | Pensando a NERUDA nel 2010 » |
Torrido Agosto
Sorreggersi con cautela a filamenti di polvere,
che intrecciata come paglia,
ci porta fragilità e desideri di nuovo.
E in questi spazi riempiti da pause,
che portano silenzi comuni,
scavati dal tempo,
stesi ad asciugare calmi al sole,
di un Agosto secco,
morto nell’anima,
desolato in mille strade vuote di una città,
che assolata e zitta,
si spegne,
come una sigaretta fumata a metà!
Qui la vita tace,
e insiste un suono di sottofondo,
che arriva lontano.
Come una scossa,
che non sale, non scende,
un rumore costante.
In vie passeggere,
di gente sconosciuta,
un camion, lampeggia
la sua luce arancione,
e nessun suono!
mentre i negozi scintillano al sole,
con le loro serrande,
oramai distrutte dagli spray,
di tanti ragazzini,
analfabeti o marziani.
Claudio MORALDI