Precariato
Rabbiosa e violenta e la vita,
morsa da mille vermi
che la scavano fino al succo.
Marcisce fino alla radice la verità.
Rimpiazzata dalla percezione
della realtà,
impressa di un,
io accondiscendente.
Ovattato nel buio,
con conati periodici,
scavo la mia buca vicino all’oceano.
È un mare calmo quasi piatto.
Mail futuro non esiste,
in questo posto
di transenne e cantieri aperti
e chiusi,
e società di comodo e comodi tutti!
Nessun proseguimento
di quello che siamo,
la vita si ferma con noi,
paese di vecchi, e stanchi giovani.
Ma il posto migliore dove vivere,
il migliore dei tempi non è….
E scandisci la vita anno per anno,
in spazi di tempo
che sanno straziarti,
nell’attesa di un insicuro,
oramai divenuto costante.
Incitare a coincidere gli altri con noi,
che non siamo peggiori
ma diversi nello stile di vita
e nei modi di fare,
in questi anni sbagliati.
In cui tutto è attonito,
fermo,
eppure si muove all’unisono.
C.Moraldi
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STRANO PAESE
Una carrozza di gente sconosciuta
e non adatta,
nascosta da un forziere profumato,
dove si vendono indulgenze sottobanco.
Un segreto trasportato da un bugiardo,
un girasole raffreddato che si tinge di verde il viso,
lasciando i suoi capelli all’aria fresca del mattino,
una coperta di lana fatta da pecore nere,
rubata una notte di luna piena,
in cui credi di avere capito tutto
e puoi dormire tranquillo.
Un regalo obbligato e costoso,
il tarlo di Pinocchio infilatosi nell’occhio
che continua a farlo lacrimare
e non smette di scavare lentamente!
Una folla manifestante,
una corriera di passaggio per la strada,
un bambino che grida per i capricci dell’infanzia,
un vecchio che non vuole morire,
un giovane che non trova lavoro
una madre che soffre da sola.
Ed intanto si ama si cresce,
ma non si vive davvero fino in fondo,
in questo nostro... strano paese.
Claudio MORALDI